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Il termine “monete complementari” (Complementary Currencies – CCs) definisce l’ampio ventaglio di sistemi di scambio, sviluppati da gruppi di agenti (persone fisiche, strutture economiche e sociali, enti locali o banche) organizzati in rete, che integrano le monete ufficiali. Con tale termine viene genericamente indicata una specifica unità (o sistema) di conto utilizzata per contabilizzare e regolare transazioni volontarie, senza interessi, realizzate all’interno di un definito ambito geografico finalizzate allo scambio di merci e servizi.

Si parla di monete complementari in quanto, indipendentemente dal fatto che queste assumano una forma fisica o meno, non sono emesse da una banca centrale. Alle monete complementari è associata prevalentemente la funzione di unità di conto e, dunque, possono essere definite come monete “di scopo” utilizzate per determinare il valore di beni e servizi oggetto delle transazioni del circuito.

I CCs mostrano un’ampia varietà di obiettivi (ad es. economici, sociali e ambientali) e possono svilupparsi sia come strumento di rivalsa nei confronti dei processi di globalizzazione sia come strumento per promuovere opportunità economiche a livello locale altrimenti non disponibili attraverso gli usuali scambi dell’economia di mercato. Questi sono, infatti, promossi per sostenere e stimolare l’economia a livello locale e lo sviluppo sostenibile, rappresentando il risultato di movimenti collettivi finalizzati a cambiamenti culturali pensati per produrre soluzioni innovative che partono dagli interessi delle comunità coinvolte, concentrandosi sul carattere sociale dell’economia piuttosto che sull’economia di mercato.

In Italia il tema dei sistemi di monete complementari si contraddistingue per il permanere di un vuoto normativo in grado di regolare e di valorizzare in maniera sistemica le esperienze territoriali esistenti. Difatti seppur ci siano stati tentativi di disegni di legge per creare un quadro legislativo e regolamentale nessuno di questi è andato in porto.

Le attività di ricerca condotte dall’Issirfa cercano di analizzare la situazione italiana in termini di tipologie di iniziative esistenti e, soprattutto, in un recente lavoro (https://oaj.fupress.net/index.php/cambio/article/view/10730 ), vengono analizzati gli interventi normativi realizzati dalle Regioni sullo specifico tema. L’obiettivo è quello di mappare le iniziative regionali tese a sostenere circuiti di monete complementari, anche in risposta alla possibilità di fronteggiare gli effetti della grave crisi economica e sociale derivante dall’emergenza pandemica.