IL PERCHE' DELLE REGIONI OGGI.
La Repubblica tra Stato unitario e Stato regionale


Per i 45 anni della nascita dell'Istituto di Studi sulle Regioni del CNR

Giovedì 27 ottobre 2016  ore 9,30-18,30
CNR, Aula Marconi
Piazzale Aldo Moro 7, Roma
 
Nota di presentazione

 

A distanza di oltre quindici anni dalle riforme costituzionali del 1999 e 2001, che hanno significativamente modificato il Titolo V della Costituzione italiana, dando avvio al cosiddetto “secondo regionalismo”, l’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie “Massimo Severo Giannini” del CNR si interroga ancora una volta sulla continua trasformazione delle Regioni nel contesto costituzionale e sul ruolo che esse sono chiamate a svolgere nell’ordinamento della Repubblica.
 
L’occasione è offerta dai 45 anni della nascita dell’Istituto che, fin dall’istituzione delle Regioni ordinarie, ha seguito sistematicamente con un approccio multidisciplinare l'esperienza regionale e la dimensione territoriale delle politiche pubbliche nel contesto dell'integrazione europea e dell’interdipendenza globale, nonché in una prospettiva di analisi comparata tra i vari sistemi regionali e federali.
 
Il convegno consentirà una prima riflessione sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi, per cui si attende il risultato referendario e, in particolare, sull’impatto che la riforma avrebbe sul modello regionale, ormai progressivamente consolidato anche grazie al contributo interpretativo della Corte costituzionale.
 
Alcune relazioni si soffermeranno sul funzionamento concreto delle Regioni e sull’attualità del regionalismo, offrendo anche una comparazione con l’impostazione della nuova riforma. Così, ad esempio, sarà per l’espressione più rilevante dell’autonomia regionale, la funzione legislativa, ma anche per l’autonomia finanziaria.
 
Inoltre, si cercherà di rispondere alle questioni che emergono con la “riforma della riforma”, in particolare, con riferimento alla razionalizzazione del sistema regionale, alla diminuzione del contenzioso e alla valorizzazione del principio di autonomia e decentramento, così come dei valori dell’unità e indivisibilità della Repubblica, di cui all’art. 5 della Costituzione.
 
È certo che una riforma così articolata è destinata ad incidere su temi fondamentali dell’ordinamento costituzionale – superamento del bicameralismo perfetto, Senato delle regioni e delle autonomie, soppressione del CNEL, contenimento dei costi di “funzionamento delle istituzioni” e revisione del Titolo V – e, in particolare, sulle caratteristiche proprie dello Stato regionale.
 
***************
- accreditato presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma
- ingresso libero

Menu

Contenuti