Il Rapporto 2002 sullo stato della legislazione, per la parte relativa ai problemi della legislazione regionale e, in particolare, per la parte sul riordino normativo e sulla qualità della legislazione, mantiene la stessa impostazione del precedente Rapporto (edizione 2001). Le risposte delle regioni ad un apposito questionario elaborato dagli uffici della Camera dei deputati sono la base dell’analisi che segue.
Come per il 2001, la rilevazione ha privilegiato, per accorpare le varie risposte, tre aspetti particolari. Quanto all’aspetto generale del riordino, indicando gli interventi diretti a “disboscare” l’ordinamento (predisposizione di vere e proprie leggi di semplificazione e/o ricorso ad abrogazioni di leggi e/o di parti di esse in leggi di settore); quanto all’aspetto del coordinamento della legislazione, sottolineando lo stato di elaborazione dei Testi unici (o, per similitudine sostanziale di leggi organiche); quanto, infine, all’aspetto della qualità dei testi normativi, elencando gli strumenti relativi a migliorare il “processo” e il “prodotto” legislativi, l’utilizzazione delle regole di drafting, l’adozione del Manuale sulle “Regole e sui suggerimenti per la redazione dei testi normativi” (anche nella nuova elaborazione). Rispetto al 2001, la rilevazione è integrata da dati e informazioni relativi agli altri strumenti per la semplificazione del sistema (delegificazione e deregolazione) ed alla tipologia dei regolamenti (di attuazione e/o di integrazione o anche di sostituzione della legislazione).
La situazione che emerge dalla rilevazione è sostanzialmente analoga a quella evidenziata nel Rapporto precedente; anche nel periodo considerato, permane la volontà regionale al “decongestionamento” dell’universo normativo. Quasi tutte le regioni hanno, infatti, continuato a combattere l’inflazione normativa elaborando leggi di semplificazione e ricorrendo, sempre più spesso, allo strumento dell’abrogazione esplicita di intere leggi e/o di parti e/o di singole disposizioni in leggi settoriali e plurisettoriali. Sono, quindi, notevolmente ridotti i casi di abrogazioni implicite e di formule generiche di abrogazione di tutte le norme in contrasto o incompatibili. Emerge, inoltre, la stessa attenzione verso il coordinamento della legislazione attraverso l’emanazione o la previsione futura di Testi unici e/o di leggi organiche. Si sottolinea, infine, il bisogno di avere “buone” leggi sia dal punto di vista formale che dal punto di vista sostanziale e se ne evidenziano le iniziative concrete. La qualità delle fonti normative regionali (organicità e coerenza, chiarezza e semplificazione delle procedure previste) è, tra gli altri, un obiettivo che molte regioni intendono trasformare anche in proposizione normativa statutaria.

Tratto da

Rapporto sulla legislazione 2002

1. RIORDINO NORMATIVO E QUALITA' DELLA LEGISLAZIONE  (Aida Giulia Arabia)


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