Le maggior parte delle Regioni, contrariamente allo scorso anno, non ha registrato una presenza costante o frequente del Presidente della Giunta alle sedute del Consiglio. E’ espressamente indicato che il Presidente della Giunta partecipa alle sedute del Consiglio regionale con regolarità solo in Basilicata, in Puglia dove ha preso la parola ogni volta che è stato presente, nelle provincie autonome di Trento e Bolzano. Sembra di potersi dedurre che nella maggior parte delle regioni il Presidente partecipi alle sedute consiliari solo se intende prendere la parola. In Emilia-Romagna, invece, un Presidente della Giunta spesso presente in Consiglio regionale (47 sedute su un totale di 113) ha preso la parola 9 volte, a fronte di 38 interventi “presidenziali” segnalati in Piemonte, 33 in Toscana, circa 30 in Sicilia, 29 (su un totale di 44 sedute) in Campania, 21 in Abruzzo, 20 (su un totale di 67 sedute) in Veneto, 6 in Molise, 7 in Lombardia, 4 in Calabria, sporadicamente in Umbria.
Vari sono i motivi e le occasioni in cui il Presidente della Giunta regionale è intervenuto in Consiglio. Talvolta il Presidente è intervenuto in aula consiliare per rispondere a interrogazioni (Calabria, Campania, Toscana) o interpellanze (Abruzzo, Campania, Toscana), ordine dei lavori (Campania, Toscana 2); sovente per comunicazioni e informative presidenziali o della Giunta al Consiglio (in Toscana 13, in Emilia-Romagna 3, in Lombardia e in Sardegna 2, sporadicamente in Basilicata, Umbria e Molise).
In Sardegna i consiglieri ricorrono spesso a mozioni (in Toscana una volta) per sollecitare la Giunta e in specie il Presidente a comunicare o pronunciarsi su avvenimenti o questioni di rilievo: anche se non sempre, non di rado, è il Presidente stesso a partecipare al dibattito a nome della Giunta.
Accanto all’ipotesi di intervento sollecitato dal Consiglio stesso (espressamente segnalata dalla Basilicata, dalla Campania e dal Piemonte, spesso su richiesta delle opposizioni), è generalmente previsto l’intervento del Presidente della Giunta in Consiglio tutte le volte che lo ritenga opportuno: per presentare (in Abruzzo) o nel corso dell’esame e della discussione di disegni di legge (in Sicilia in particolare per la legge sugli appalti e i provvedimenti per il Banco di Sicilia); per promuovere o partecipare al dibattito in Consiglio su aspetti rilevanti delle politiche regionali (in Campania sulla formazione professionale, sul lavoro e sull'ambiente, in Lombardia, Toscana, Piemonte, in Veneto in circa sette occasioni, in Sicilia sulla crisi idrica, sullo stato delle linee ferrate, sul contenimento della spesa sanitaria, su questioni sociali (Fiat) e politiche); in occasione di atti di bilancio (in Toscana due volte, in Veneto in occasione di provvedimenti fortemente ostacolati dall'ostruzionismo delle opposizioni, in Sicilia). Nelle Marche si conferma che il Presidente della Giunta interviene in seno all’Assemblea ogni qual volta lo ritenga opportuno o necessario chiedendone l’autorizzazione al Presidente del Consiglio secondo l’immutato dettato normativo del regolamento interno del Consiglio stesso. Tale intervento motu proprio da parte del Presidente della Giunta può dipendere - come si rileva in Sardegna - anche dalla sensibilità del Presidente della Giunta regionale e soprattutto dal rapporto Presidente/maggioranza che in questa regione ha fatto registrare una partecipazione meno frequente alla discussione delle singole leggi: è ricorso due volte alle comunicazioni all’Aula (sempre su richiesta dei consiglieri, in un caso ha riferito su determinazioni del Comitato delle regioni) e due volte alle dichiarazioni (in entrambi i casi su rilevanti accordi in discussione tra Giunta e Governo).
In alcune regioni è stata segnalata la tendenza del Presidente della regione a intervenire personalmente in Consiglio per esporre la posizione propria o della Giunta su temi di particolare rilevanza (in Umbria, in Piemonte, in Abruzzo anche su argomenti di interesse nazionale quali la pace sociale, la partecipazione della regione ai lavori della Convenzione Europea), per la commemorazione di vittime di atti di terrorismo o incidenti (in Lombardia e in Toscana in tre occasioni, in Abruzzo una volta).

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2002

4. NUOVE PROCEDURE NON LEGISLATIVE TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)


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