In nessuna regione è stata introdotta una procedura ad hoc per indirizzare gli orientamenti della Giunta in sede di Conferenza Stato-regioni. Alcune regioni precisano che i Consigli potrebbero ricorrere alle forme classiche di indirizzo come l’approvazione di ordini del giorno o mozioni e risoluzioni (Campania, Liguria, Sardegna), ma solo in Basilicata si rileva che spesso gli orientamenti, che sorgono in sede di discussione, sono fatti propri dalla Giunta che si impegna a sostenerli pur in mancanza di un atto formale. Altrove, il ricorso ai tipici atti di indirizzo al fine di orientare la posizione della Giunta in Conferenza, tuttavia, è stato sporadico (provincia autonoma di Bolzano, Umbria), non puntuale (provincia autonoma di Bolzano), se non addirittura mai praticato (Marche). Nella maggior parte delle regioni, comunque, i Consigli non indirizzano in alcun modo – né formalmente né informalmente – le posizioni che la Giunta assumerà nell’importante sede interistituzionale.
In Lombardia, anche se non si sono registrati atti di indirizzo espressamente volti ad impegnare la Giunta regionale in funzione delle riunioni della Conferenza Stato-regioni, il Consiglio ha adottato atti di indirizzo su singole “politiche” oggetto del confronto tra lo Stato e le regioni (ad es: sanità, infrastrutture, tutela ambientale) rappresentando la propria posizione sia alla Giunta, sia alle autorità nazionali.

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2002

4. NUOVE PROCEDURE NON LEGISLATIVE TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)


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