In tutte le regioni, norme statutarie e regolamentari prevedono la possibilità, per le commissioni consiliari, di attivare una preventiva attività informativa, sotto forma di consultazioni, audizioni, indagini conoscitive, per leggi e atti amministrativi ritenuti rilevanti.
Dette procedure informative, spesso sulla base di scelte discrezionali delle commissioni (Basilicata), tutte esterne al procedimento legislativo, fatta eccezione dell'Assemblea delle Autonomie locali per la quale è prevista la partecipazione alla formazione di leggi in materie espressamente determinate (Friuli-Venezia Giulia), sono svolte, spesso, non solo in occasione dei disegni di legge ma anche su altre tematiche (provincia autonoma di Trento) con i soggetti interessati di volta in volta alle materie trattate, quali le autonomie locali, le organizzazioni sociali, sindacali e imprenditoriali, le associazioni di categoria, di ambientalisti, di volontariato, dei consumatori e degli utenti e aziende di trasporto. Spesso, in aggiunta ai soggetti elencati, in occasione dell'esame di ogni progetto di legge le commissioni sentono regolarmente il/i componente/i dell'esecutivo competente/i per materia, nonché i vertici della burocrazia locale (provincia autonoma di Trento).
Sono strumenti utilizzati con una certa consuetudine in tutte le regioni e con maggior ampiezza per le proposte di legge dirette a disciplinare un intero settore di competenza regionale, di competenza della giunta (Toscana). In Emilia-Romagna quasi la totalità delle leggi del 2003 sono state oggetto di udienze conoscitive sia in sede che nel territorio (33), ma anche nelle regioni Lombardia e Marche tali strumenti hanno trovato applicazione per ben 13 leggi, rispettivamente, su 30 e 29 leggi emanate. Anche altre regioni hanno indicato il ricorso a tali procedure per una serie di leggi (Friuli-Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento (34), Sicilia, Veneto, Abruzzo, provincia autonoma di Bolzano (35), Calabria (36) e Sardegna). Solo tre regioni non hanno dato luogo, nel periodo di riferimento, a procedure informative (Lazio, Liguria, Valle d’Aosta).
Alcune particolarità da segnalare riguardano l’Emilia-Romagna, il Piemonte e l’Umbria. Nella prima regione, per la l.r. n. 11 del 2003, che ha dettato nuove misure per la prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso gli alimenti e sulla quale è stata effettuata l’Analisi di impatto della regolamentazione, si sono svolti anche “Focus group” secondo le tecniche e le metodologie previste da questo strumento. Nella seconda e terza regione, invece si stanno sperimentando forme di consultazione on-line. In particolare, in Umbria, secondo un progetto definito “senso alternato” le proposte di legge, dopo la presentazione al Consiglio, sono inserite in internet. Gli interessati possono far pervenire, per via telematica, proposte e suggerimenti, ferma restando la facoltà delle Commissioni di indire consultazioni e audizioni con tutti i soggetti portatori di interessi.


NOTE

(33) A titolo di esempio, solo per la legge n. 2 del 2003 si registrano oltre 10 udienze nel territorio.
(34) Il numero delle consultazioni svolte nel periodo in esame, con riferimento alle sole procedure legislative, è 6 per la prima commissione, 13 per la terza, 6 per la quarta e 1 per la quinta.
(35) La provincia segnala il caso relativo alla legge n. 6 del 2003, concernente linee guida di sviluppo del tedesco seconda lingua, per la quale sono stati preventivamente acquisiti il parere del Consiglio scolastico provinciale e quello del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, nonché l’intesa con il Ministero della Pubblica istruzione. La provincia informa, inoltre, anche di una procedura informativa adottata dall’esecutivo nella prima fase del procedimento legislativo relativa alla legge sul Consiglio dei Comuni (n.10 del 2003) sottoposta, nella bozza originaria, e prima della sua approvazione in Giunta, all’attenzione del Consorzio dei Comuni.
(36) Nella pratica hanno trovato applicazione ed attuazione nelle ll.rr. nn. 7, 8, 10, 11, 20 e 23 del 2003. Inoltre, sono da segnalare le numerosissime sedute che la Commissione per l’Autoriforma ha dedicato alle audizioni delle forze sociali, Enti locali, Associazioni, gruppi, ecc…, preliminarmente all’esame della bozza del Nuovo Statuto.

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2003
1. RIORDINO NORMATIVO E QUALITA' DELLA LEGISLAZIONE (Aida G. Arabia)

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