Dalle risposte ottenute dalla quasi totalità delle regioni (Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento), risulta che i Consigli regionali non sono a conoscenza di eventuali accordi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, circa le modalità di partecipazione delle Regioni ai gruppi di lavoro, nell’ambito delle delegazioni governative, presso le istituzioni comunitarie. Pertanto, le stesse regioni non hanno potuto rispondere ai quesiti né sulle modalità con cui si è proceduto a tali accordi, né sulle forme con le quali sia avvenuta la partecipazione delle regioni. Da segnalare che la Provincia di Trento ha rimandato, per un’eventuale situazione futura, a quanto affermato nella domanda relativa alle forme di partecipazione del Consiglio regionale all’elaborazione delle norme comunitarie (2.2.1).
Al contrario, la Basilicata ha risposto positivamente alla domanda. Infatti, ha messo in evidenza che la Regione capofila è la Sicilia e che i gruppi tecnici di lavoro, con rappresentanti regionali delle singole amministrazioni, sono stati istituiti per ogni singola materia.
Altre regioni, invece, hanno delineato la situazione attuale in base alle informazioni già in loro possesso o appositamente acquisite. In particolare, l’Emilia-Romagna ha precisato che l’accordo sulle modalità di partecipazione non è stato ancora siglato, nonostante l’avanzamento dei lavori a livello tecnico risulti già a buon punto. Per tale motivo, ad oggi, non risulta sia ancora avvenuta la partecipazione regionale nell’ambito delle delegazioni governative presso le istituzioni comunitarie (art.5, comma 1, legge n.131/2003). Anche il Molise ha reso noto che, da informazioni assunte presso la Segreteria della Conferenza Stato-Regioni, risulta ancora in corso di istruttoria l’Accordo generale di cooperazione tra il Governo, le Regioni e le Province autonome per la partecipazione delle Regioni e delle Province autonome alla formazione degli atti comunitari. La Toscana, pur evidenziando che la definizione di criteri più precisi è attualmente in discussione presso la Conferenza Stato-Regioni, ha però affermato che la partecipazione delle Regioni ai gruppi di lavoro risulta decisa in maniera informale e legata a situazioni momentanee.
La Campania ha risposto diversamente rispetto alle altre Regioni, mettendo in rilievo che la Giunta regionale cura i rapporti con l’Unione europea e, inoltre, predispone, approva e attua i Programmi Operativi Regionali. Inoltre, ha precisato che il Presidente della Giunta regionale relaziona in aula su richiesta dei consiglieri regionali.

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2003
2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA  (Letizia R. Sciumbata)


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