La quasi totalità delle Regioni (Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto) ha precisato che non esistono ancora canali informativi regolari, a livello consiliare, sulle modalità di partecipazione all’elaborazione delle norme comunitarie. Alcune di queste Regioni hanno, però, fornito informazioni integrative. A titolo di esempio, l’Abruzzo ha fatto riferimento all’assenza di canali informativi relativamente alla partecipazione della Regione alla fase istruttoria di atti comunitari trasmessi tramite la Conferenza Stato-Regioni alla Giunta; mentre l’Emilia-Romagna ha segnalato che l’art.2, comma 2, della l.r. n.6/2004 dispone che il Presidente della Regione riferisca al Consiglio in ordine alle iniziative e ai compiti svolti nell’ambito della partecipazione della Regione alla fase ascendente del diritto comunitario.
Tra le rimanenti Regioni, la Basilicata ha evidenziato che il Cinsedo trasmette periodicamente le informazioni in ordine allo stato dell’arte sia per la fase ascendente, che per quella discendente della formazione della normativa comunitaria, precisando che i singoli Ministeri, nelle materie di loro competenza, trasmettono le opportune informazioni. Al contrario, la Campania, la Liguria e la Toscana hanno indicato il ruolo svolto dalle rispettive Commissioni consiliari competenti in materia. In particolare, la Campania ha sottolineato che la competenza spetta alla I Commissione consiliare, la quale cura anche i rapporti con la Giunta regionale; mentre, la Liguria ha evidenziato che alla Commissione speciale per gli affari comunitari sono stati attribuiti compiti di studio e di approfondimento sulle problematiche connesse alla materia. La stessa Regione ha precisato, inoltre, che alle sedute della Commissione vengono invitati gli assessori regionali che illustrano l’attività svolta in materia inerente alle proprie deleghe. La Toscana, invece, ha fatto riferimento alla Commissione speciale sui Rapporti con l’Unione europea e le Attività internazionali, ma ha messo in rilievo che non sono state ancora definite le modalità che consentirebbero alla Commissione stessa di assolvere a tale compito.
Il Piemonte, la Provincia di Trento e il Veneto, infine, hanno rimandato al contenuto della risposta relativa alle forme di partecipazione del Consiglio regionale all’elaborazione delle norme comunitarie (2.2.1.).

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2003
2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA  (Letizia R. Sciumbata)


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