In Abruzzo, in Basilicata, in Friuli-Venezia Giulia, nel Lazio, in Molise, in Piemonte, in Sardegna e in Sicilia almeno un componente della giunta ha partecipato regolarmente alle sedute del consiglio regionale. Molto frequente può ritenersi la partecipazione degli assessori in Liguria dove la presenza media per assessore ai lavori consiliari si è attestata all'88 per cento delle sedute. Nelle restanti regioni almeno un assessore ha garantito la propria presenza nel 90 per cento delle sedute in Umbria, all'87 nelle Marche, al 75 in Emilia-Romagna, al 71 in Lombardia, al 70 in Calabria, scendendo al 65 in Abruzzo e al 60 in Veneto (44). Dove gli assessori sono anche consiglieri la partecipazione alle sedute consiliari è la norma.
Il rapporto tra gli interventi e le presenze in consiglio conferma anche per gli assessori una forte propensione a prendere la parola almeno in sei regioni (45). In queste regioni sembrerebbe, quindi, prevalere negli assessori la volontà di comunicare e argomentare le proprie decisioni piuttosto che un atteggiamento di ascolto delle posizioni emerse in consiglio.
Deve ritenersi, inoltre, che la procedura di intervento segnalata dalla regione Marche corrisponda più o meno a quella prevista o comunque seguita anche nelle restanti regioni: gli assessori sono intervenuti ogni qual volta l’hanno ritenuto opportuno o necessario, iscrivendosi al banco della presidenza se intenzionati a parlare nell’ambito di una discussione su di un argomento rientrante nell’ordine del giorno della seduta, ovvero dopo aver informato il presidente dell’oggetto dei loro interventi e aver ottenuto dallo stesso espressa autorizzazione, se intenzionati a fare dichiarazioni, comunicazioni o richieste all’Assemblea su argomenti non iscritti all’ordine del giorno.
In generale la giunta ha diritto di parola "ogni volta che lo chieda" (Piemonte) (46) e di norma gli assessori hanno chiesto la parola in occasione della discussione su atti di propria competenza (Molise, Sardegna), o che hanno coinvolto l’intera giunta o, comunque, di particolare rilievo. Sia in Abruzzo che in Molise, in particolare, più volte gli assessori hanno attivato autonomamente la procedura delle comunicazioni (47).
L'ipotesi più diffusa di intervento degli assessori in consiglio sembra essere la discussione su un progetto di legge e la risposta ad atti di sindacato ispettivo. Meno frequenti sono stati gli interventi in occasione della discussione su atti di indirizzo o su provvedimenti amministrativi. Rari, infine, gli interventi su casi di particolare rilievo.

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NOTE

(44) Cfr. il citato Prosp. 2. Le percentuali sono dedotte dal numero di sedute consiliari in cui la giunta è stata presente in consiglio sul valore assoluto delle sedute.
(45) Cfr. il citato Prosp. 2.
(46) Ai sensi dell’art. 54, c. 2 del Regolamento.
(47) Anche in Basilicata è stata segnalata una comunicazione assessorile.

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2003

4. RAPPORTI TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)


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