Il questionario relativo al 2003 per il settore finanza e contabilità inviato alle regioni ha avuto ad oggetto: alcune caratteristiche della legge finanziaria utili ad identificare il ruolo attribuito a questo strumento dalle diverse regioni; la politica tributaria delle regioni, un argomento di grande interesse nel dibattito attuale sull’adeguamento del modello di federalismo fiscale alle indicazioni dell’articolo 119 della Costituzione; gli oggetti del confronto con lo Stato sui temi della finanza e il ruolo eventualmente svolto, sotto questo profilo, dai Consigli regionali.
Circa le leggi finanziarie, l'indagine mette in evidenza che tutte le regioni adottano questo strumento al fine di garantire l'equilibrio del proprio bilancio. Come nelle precedenti rilevazioni, tuttavia, anche nel periodo preso in esame (gennaio – dicembre 2003), in diversi casi alla legge finanziaria vengono attribuite finalità più ampie, contenendo disposizioni che modificano l'organizzazione e le funzioni degli organi regionali, che modificano strumenti di intervento già esistenti o che ne introducono di nuovi. In questi casi la legge finanziaria diventa un punto di riferimento essenziale per comprendere le politiche di entrata e di spesa di una regione ma possono anche rappresentare uno strumento a disposizione delle Giunte per adottare importanti riforme senza un adeguato dibattito presso i Consigli.
Per quanto riguarda le politiche tributarie delle regioni, dopo un doveroso riferimento alle importanti sentenze della Corte Costituzionale – che, interpretando l’articolo 119, hanno definito i poteri dello stato e delle regioni rispetto ai tributi di questo livello di governo disciplinati con legge nazionale – e alle disposizioni normative del governo centrale, adottate con le leggi finanziarie per il 2003 e per il 2004, l’analisi si concentra sulle informazioni fornite dalle regioni. Tutte quelle che hanno risposto al questionario, tranne la Calabria e la Provincia autonoma di Trento, hanno modificato la disciplina dei tributi propri intervenendo sia su quelli "minori" - in qualche caso per abolirli - sia su quelli più importanti e visibili come le tasse automobilistiche, l'addizionale Irpef, l'Imposta regionale sulle attività produttive. Data l’importanza del tema, in questa edizione del Rapporto è stato chiesto alle regioni di fornire anche informazioni statistiche sul gettito dei tributi propri, cioè quelli rispetto ai quali esse possono intervenire almeno modificando le aliquote di base previste nella legislazione statale.
Infine, per quanto riguarda il confronto con lo Stato in materia di finanza, le risposte fornite da alcune regioni mettono in evidenza che esso si è incentrato su disposizioni contenute in leggi nazionali o sulla mancata adozione di provvedimenti su aspetti di rilievo per le regioni e che, almeno in alcuni casi, il Consiglio regionale ha preso, su questi temi, posizioni esplicite.

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2003

6. ALCUNI ASPETTI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI FINANZA E CONTABILITA' (Enrico Buglione)

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