Le regioni che hanno risposto alla domanda posta dal questionario si possono suddividere in due gruppi:
a) Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Umbria e Veneto hanno evidenziato che non vi sono canali informativi regolari sulle modalità di partecipazione all’elaborazione delle norme comunitarie;
b) Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sicilia, provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta hanno indicato gli uffici di rappresentanza o di collegamento delle regioni a Bruxelles e la Rappresentanza permanente presso l’Unione europea (art. 58, commi 2 e 4, della legge nazionale n. 62/1996).

Il Friuli-Venezia Giulia ha anche aggiunto che, relativamente alla fase ascendente, vi sono sporadiche comunicazioni; mentre risulta di maggior peso la partecipazione ai pareri del Comitato delle regioni. La stessa regione ha, comunque, evidenziato che ciò riguarda solo gli uffici della Giunta. La provincia autonoma di Bolzano ha precisato, in particolare, di curare contatti formali e informali con le più importanti strutture dell'Unione europea attraverso l'ufficio di collegamento a Bruxelles gestito insieme con la provincia autonoma di Trento e il Länd austriaco del Tirolo.

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2002

2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia Rita Sciumbata)


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