La partecipazione 'presidenziale' ai lavori del consiglio è stata costante in Valle d'Aosta e nelle due province, almeno finché il presidente è stato eletto dai consigli tra i propri membri. I presidenti di giunta eletti direttamente, invece, nella maggioranza delle regioni non hanno ritenuto opportuno partecipare con costanza ai lavori consiliari.
Il nuovo assetto istituzionale ha prodotto, infatti, un accentramento delle politiche regionali in capo alla giunta senza che l'esecutivo abbia avvertito l’esigenza di un continuo confronto con le assemblee né per conoscere gli orientamenti in tale sede emergenti, con il contributo anche della minoranza, né per informare con continuità sul proprio operato.
Sulla base del rapporto tra le presenze in consiglio del presidente della regione e il numero complessivo delle sedute consiliari tenutesi nel 2003, difatti, la partecipazione 'presidenziale' ai lavori dell'Assemblea è stata molto frequente solo in sei regioni: in Toscana e in Molise con il 93, in Umbria e in Liguria con l'88, nelle Marche e in Friuli-Venezia Giulia con il 78 per cento di presenza alle sedute (21).
Se in Basilicata e in Abruzzo si è attestata rispettivamente al 65 e al 60 per cento delle sedute, al di sotto della metà delle sedute è stata la partecipazione del presidente della giunta in Campania, in Veneto, in Emilia-Romagna ed in Lombardia scendendo fino a circa un quarto o meno delle sedute in Calabria e in Piemonte.
In base ai dati disponibili, si conferma, inoltre, una partecipazione del presidente ai lavori del consiglio al fine precipuo di prendere la parola o comunque una partecipazione caratterizzata da un numero di interventi elevato a fronte delle presenze assicurate in consiglio in particolare in Basilicata, in Toscana e in Calabria (22). Tale predisposizione ad intervenire può considerarsi sintomatica del desiderio di informare, comunicare e convincere l'Assemblea della bontà delle politiche perseguite, ma senza dubbio lascia meno tempo all'ascolto degli orientamenti emergenti in consiglio.
Il presidente della regione ha preso comunque di sovente la parola anche in Molise, Abruzzo e Umbria (23), una volta su due in Piemonte, al di sotto della metà delle presenze in Liguria e in Veneto. Nelle restanti regioni, al contrario, il presidente, presenziando quasi una volta su due alle sedute del consiglio, ha preso raramente la parola, in particolare in Lombardia e in Emilia-Romagna (24).
Interessante rilevare che il presidente della regione è intervenuto in consiglio per proprie comunicazioni all'Assemblea (25) o per concludere la discussione su comunicazioni della giunta (26), spesso rese in occasione di eventi eccezionali o di rilevante peso politico, istituzionale e sociale (27). Tra gli argomenti all'ordine del giorno dei lavori in consiglio il presidente è intervenuto talora su questioni di legittimità costituzionale (in Basilicata e in Calabria in occasione del ricorso statale avverso la deliberazione statutaria), o di rilievo costituzionale (28); molto più diffusa nelle regioni è stata, comunque, l'ipotesi di interventi 'presidenziali' in occasione della discussione in aula su proposte o disegni di legge.
Più occasionale, provocando malumori in alcuni consigli, è stata invece la partecipazione del presidente alle sedute dedicate alla discussione degli atti di indirizzo, di cui si ha notizia in sole sei regioni. Il presidente della regione è poi intervenuto per rispondere a interrogazioni solo in Basilicata, in Molise, in Piemonte, in Abruzzo; in sede di discussione generale di proposte di atti amministrativi solamente in Umbria e in Abruzzo; sull'ordine dei lavori solo in Liguria ed in Umbria.

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NOTE

(21) Le percentuali riportate nel presente lavoro sono arrotondate. Per le percentuali richiamate in questo paragrafo cfr. il Prosp. 1 - Partecipazione del presidente della regione alle sedute consiliari nel periodo 1.1.03-31.12.03.
(22) In Basilicata con 50 interventi su 23 sedute, in Toscana con 44 interventi in 20 sedute su un totale di 42 sedute e in Calabria con 6 interventi su 6 sedute
(23) In Molise l'81 per cento, in Abruzzo il 79, in Umbria il 60
(24) In Lombardia 2 volte su 15 presenze (13 per cento), in Emilia-Romagna 2 volte su 30 presenze rilevate (7 per cento). Anche in Campania e in Friuli-Venezia Giulia gli interventi non sono stati numerosi e in Sicilia ne sono stati registrati 25.
(25) In Molise 6 volte, sovente in Liguria, 1 volta in Abruzzo, in Basilicata, in Umbria, in Lombardia, in Sardegna, in Sicilia.
(26) In Emilia-Romagna.
(27) Quale la crisi della maggioranza (Abruzzo, Lombardia, Veneto), o altre questioni rilevanti in Basilicata, in Sardegna, in Emilia-Romagna, in Sicilia ed in Veneto.
(28) In Calabria, in Lombardia e in Veneto.

TRATTO DA

Rapporto sulla legislazione 2003

4. RAPPORTI TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)


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