IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ANCI
 
 
 
Si è riunito oggi a Roma ed  ha esaminato il documento di proposte per il DPEF per l’anno 2007.
 
Il Consiglio Nazionale ha ribadito la richiesta al Governo di un intervento correttivo ed urgente, già nella manovra correttiva che l’Esecutivo si appresta a varare, delle misure e delle regole del patto di stabilità per l’anno 2006 che stanno creando notevoli difficoltà a molte amministrazioni comunali che si trovano nell’impossibilità di rispettare i tetti di spesa, sia in termini di competenza e, soprattutto, di cassa;
 
Ha sottolineato il contributo che i Comuni Italiani hanno dato in questi anni al contenimento della spesa pubblica, certificato dalla Corte dei Conti, attraverso il raggiungimento di risultati che vanno ben oltre gli obiettivi assegnati dalle leggi finanziarie (tabella allegata). In questo senso ritengono che la manovra correttiva al deficit tendenziale per l’anno 2006, annunciata dal governo e che sarà varata prima dell’estate, non dovrà contenere ulteriori misure restrittive dell’autonomia gestionale e finanziaria dei comuni.
 
Il Consiglio Nazionale ritiene che il DPEF 2007 debba contenere misure che assicurino un rilancio stabile della crescita  ed il raggiungimento degli obiettivi concordati con la Commissione Europea. Destano preoccupazione l’innalzamento del debito pubblico, l’aumento del deficit tendenziale oltre il 4% del PIL e l’azzeramento dell’avanzo primario.
 
All’interno di questi macro obiettivi l’Anci intende far emergere ed apprezzare il ruolo dei Comuni nella costruzione dei processi di crescita economica e sociale del Paese. In questo senso il Consiglio Nazionale auspica che il nuovo DPEF, la manovra correttiva e la prossima legge finanziaria assumano misure decise che stabiliscano:
 
 
 
-         nuove e stabili regole per il patto di stabilità che, nel pieno rispetto dell’autonomia gestionale ed organizzativa degli enti, vadano nella direzione del ritorno ai saldi di spesa, eliminino i tetti ed vincoli specifici e promuovano forme di incentivazione per i comuni virtuosi
-         un patto triennale per la crescita e lo sviluppo attraverso la predisposizione di un piano di rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’eliminazione di vincoli che frenano la crescita del Paese a partire da quelli relativi alle spese di co-finanzaimento delle opere pubbliche
-         il rilancio dell’autonomia finanziaria attraverso la attivazione di una compartecipazione dinamica al gettito di un tributo erariale, l’istituzione dei contributi di scopo, la attribuzione verticale ai comuni della  competenza fiscale sui beni immobili e l’applicazione dell’art. 119 della Costituzione per promuovere lo sviluppo e la solidarietà sociale e per rimuovere gli squilibri economici e sociali;
-         l’attribuzione ai comuni della gestione del catasto e la definizione di una forte e decisa azione contro l’evasione fiscale con la compartecipazione dei comuni e l’attribuzione ad essi di una porzione del gettito riscosso
-         l’eliminazione dei vincoli sul personale per i piccoli comuni e unioni dei Comuni lo sblocco delle assunzioni per specifiche categorie, come la sicurezza e l’immigrazione
-         indirizzi e disposizioni finanziare per fronteggiare le emergenze sociali che investono i comuni e le città italiane: ripristino del fondo sociale, problema casa ed interventi straordinari per la mobilità ed il trasporto pubblico locale finalizzati all’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico
-         politiche straordinarie per il rilancio del mezzogiorno attraverso l’esaltazione del ruolo delle città e dei territori ed il ripristino dei fondi di co-finanziamento fortemente ridotti con l’ultima legge finanziaria
-         un piano di ammodernamento e riqualificazione delle periferie delle città metropolitane
-         un pacchetto di misure specifiche per la valorizzazione dei piccoli comuni e l’incentivazione delle gestioni associate di funzioni e servizi pubblici
-         un intervento straordinario in materie di edilizia scolastica, per l’adeguamento sismico e l’abbattimento delle barriere archietettoniche
 
 
Il Consiglio Nazionale auspica che il sistema della relazioni istituzionali fra i vari livelli di governo del Paese consenta di applicare una metodologia di lavoro condivisa che metta tutti i soggetti coinvolti nella condizione di poter conoscere la reale consistenza dei fenomeni e di condividere le misure e le soluzioni da adottare. In questo senso i Comuni confidano che la riunione della Conferenza Unificata del 22 giugno possa dare risposte operative e concrete alle varie questioni che il Consiglio Nazionale di oggi ha evidenziato e che sono state riassunte nel documento approvato.
 
 
Roma, 15 giugno 2006
 
 



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