SENATO DELLA REPUBBLICA

      ———– XV LEGISLATURA ———–

 

   
 
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE N. 592

d’iniziativa del senatore COSSIGA

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L’8 GIUGNO 2006

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Riconoscimento del diritto di autodeterminazione al Land Südtyrol – Provincia Autonoma di Bolzano

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Onorevoli Senatori. – Dopo aver preso atto del grande favore che il mio disegno di legge costituzionale sul riconoscimento ai cittadini del Tirolo del Sud del diritto di autodeterminazione ha avuto tra i sudtirolesi e gli austriaci, nonché del risultato del sondaggio che indica nel 54 per cento gli abitanti del Tirolo del Sud favorevoli alla secessione dall’Italia, al fine di permettere un ampio dibattito tra i cittadini del Tirolo del Sud di nazionalità germanica, italiana e ladina, ripresento il disegno di legge costituzionale, che dopo le proteste della Südtyroler Volkspartei (SVP), avevo ritirato (atto Senato n. 487).

    La storia del Tirolo del Sud e della sua annessione all’Italia dopo la seconda Guerra mondiale è una storia piuttosto complessa. Il Tirolo del Sud, insieme al Tirolo dell’Est, al Tirolo del Nord e al Tirolo italiano, detto altrimenti Welsch Tyrol, o Tirolo guelfo o trentino, costituiva la Contea del Tirolo, cattolica e bilingue, da secoli e secoli, come il Trentino, legata ai Re di Boemia ed Arciduchi d’Austria (il Trentino non fu mai sottoposto alla sovranità di alcun Stato o principe italiano). La Contea del Tirolo godette sempre di uno status speciale: si pensi che le truppe tirolesi non potevano essere impiegate fuori del territorio tirolese senza l’autorizzazione della Dieta Tirolese. Il Tirolo aveva sue truppe speciali: i Kaiserjäger (i cui reparti trentini furono i primi a scontrarsi il 24 maggio 1915 con le Guardie di finanza italiane che occuparono Cortina d’Ampezzo). Un reparto dei Kaiserjäger catturò poi Cesare Battisti. Le truppe territoriali degli Schützen, sono sopravissute alla sconfitta dell’Impero austriaco, e sono rimaste come unità militari-culturali, non solo nel Tirolo del Sud, ma perfino nel Trentino, nel quale esse hanno oggi un assistente religioso nella persona del vicario della Diocesi di Trento, nominato dal Vescovo Principe di quella città, assistente che ha pubblicato un bel libro sulle migliaia di trentini che militarono e caddero valorosamente al servizio dell’Imperatore nelle file dell’esercito austro-ungarico. Mai, durante il Risorgimento, da Cavour a Cesare Balbo, da Mazzini a Cattaneo a Garibaldi, nessuno pensò che della futura Italia Unita dovesse fare parte il Tirolo, escluso il Trentino, che anche se di cultura italianissima acquistò solo con Cesare Battisti e con il socialismo trentino una coscienza «irredentista». L’annessione del Tirolo del Sud da parte del Regno d’Italia non era prevista neanche nei protocolli riservati del Trattato di Londra, con il quale l’Italia passò dalla parte dell’Intesa con la Francia ed il Regno Unito, abbandonando la storica Triplice Alleanza con l’Austria-Ungheria e con il Reich Germanico. Al tavolo della pace gli Stati Uniti e la Francia, favorevoli alla costituzione del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, si opposero a che fosse annessa all’Italia la Dalmazia e la italianissima Città di Fiume. In cambio, il Governo italiano, su pressioni dei comandanti militari ossessionati dall’idea di «portare il confine alle Alpi», ottenne l’annessione del Tirolo del Sud, nel disegno francese dello smembramento dell’Austria/Ungheria che avrebbe poi portato alla nascita del III Reich sotto la guida del nazismo. Il Governo italiano e soprattutto il regime fascista pensarono subito alla degermanizzazione del Tirolo del Sud, contro gli ideali dell’idea mazziniana e neoguelfa cattolica che aveva ispirato il Risorgimento, prima con la colonizzazione italiana e poi, d’accordo con Adolf Hitler e con il regime nazista, con l’espulsione dei cittadini di nazionalità germanica. L’Italia vinta, dopo aver perduto l’Istria, Fiume e Zara e quasi Trieste e Gorizia, non poteva allora rinunciare al Tirolo del Sud, ribattezzato da un modesto e falsificatore geografo fascista: Alto Adige! Si addivenne allora al compromesso tra Italia ed Austria, siglato a Parigi dall’italiano Alcide De Gasperi e dall’austriaco Gruber, che avevano entrambi studiato all’università di Vienna ed entrambi parlavano il tedesco, compromesso mai realmente e pienamente attuato fino ai governi Moro ed Andreotti. La rettifica dei confini è stata sempre considerata cosa pericolosa per gli equilibri internazionali: ma l’Italia e l’Austria, così come anche la Repubblica federale tedesca che con l’Austria costituiranno sempre di più la «Grande Nazione Germanica» di Heine, di Schiller, di Grillparzer e di Goethe, fanno parte ormai dell’Unione europea e dell’Eurozona. Nessun pericolo agli equilibri europei vi sarebbe quindi se in un libero plebiscito il Tirolo del Sud decidesse di rientrare a far parte, attraverso l’annessione alla Repubblica austriaca o alla Repubblica federale di Germania, della Grande Nazione Germanica, gloriosa erede del Sacro Romano Impero, senza la nascita del quale non sarebbe pensabile l’Europa e che deve costituire il cuore dell’Unione europea insieme alla Francia.
    Il diritto di autodeterminazione dei popoli consacrato nelle dichiarazioni delle Nazioni Unite ed in quelle del Consiglio d’Europa, e che è stato di fondamento alla costituzione sulle ceneri della Jugoslavia degli Stati indipendenti di Slovenia, di Croazia, di Bosnia Erzegovina, della Macedonia, e da oggi del Montenegro, e domani anche giustamente del Kossovo, non può essere negato al popolo del Tirolo del Sud. Se esso, in una visione non «nazionale» del proprio avvenire, sceglierà di continuare a far parte della Repubblica italiana, la questione sudtirolese o altoatesina sarà definitivamente chiusa, senza possibilità di altre rivendicazioni economiche o istituzionali.

 

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

Art. 1.

    1. Al popolo del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano è riconosciuto il diritto di autodeterminazione.

Art. 2.

    1. Le norme per lo svolgimento del referendum per l’autodeterminazione sono approvate con legge del Landtag Südtyrol-Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non sottoposta a nessun controllo da parte dello Stato, neanche in sede di Corte costituzionale.

Art. 3.

    1. Al referendum per l’autodeterminazione hanno il diritto di partecipare i cittadini elettori del Landtag Südtyrol-Consiglio della provincia autonoma di Bolzano, i cittadini di lingua tedesca e ladina nati nel Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano o figli di cittadini elettori del Landtag Südtyrol-Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, ancorchè non elettori per esso.

Art. 4.

    1. I quesiti posti nelle votazioni del referendum per l’autodeterminazione sono:

        a) «Volete che il Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano continui a far parte della Repubblica Italiana?»;

        b) «Volete che il Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano si costituisca in Stato indipendente, libero e sovrano?»;
        c) «Volete che il Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano chieda l’annessione da parte della Repubblica d’Austria?»;
        d) «Volete che il Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano chieda l’annessione da parte della Repubblica federale di Germania?».

    2. È approvato il quesito che ottenga la maggioranza dei voti validamente espressi. Qualora nessuno dei quesiti ottenga la maggioranza sopra indicata, si procede dopo quindici giorni ad una nuova votazione tra i due quesiti che abbiano ottenuto il maggiore numero di voti. È approvato il quesito che ottenga in detta votazione la maggioranza dei voti validamente espressi.

Art. 5.

    1. Qualora il popolo del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano deliberi di continuare a far parte della Repubblica italiana, nulla sarà innovato nel suo status e nei suoi rapporti con lo Stato e con la Provincia Autonoma di Trento.

    2. Qualora il popolo del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano deliberi di costituirsi in Stato indipendente, libero e sovrano o di chiedere l’annessione da parte della Repubblica d’Austria o da parte della Repubblica federale di Germania, tutti i poteri legislativi ed amministrativi attribuiti oltre che al Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano anche alla Regione Trentino-Alto Adige e allo Stato, saranno esercitati, prima che altrimenti sia disposto dal Landrat-Consiglio Provinciale, rispettivamente dallo stesso Landrat-Consiglio provinciale e dal Landesregierung-Giunta Provinciale.
    3. Qualora il popolo del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano deliberi di costituirsi in Stato indipendente, libero e sovrano o di chiedere l’annessione da parte della Repubblica d’Austria o da parte della Repubblica federale di Germania, fino a che il Landrat-Consiglio Provinciale non disponga diversamente con sua legge, le funzioni giurisdizionali continueranno ad essere esercitate dai giudici e pubblici ministeri costituiti dalle leggi italiane, essendo devolute le competenze della Corte di Cassazione dello Stato italiano alla Corte d’appello di Trento e quelle del Consiglio superiore della magistratura dello Stato italiano ad apposita commissione istituita nel suo ambito con propria legge dal Landrat-Consiglio Provinciale.
    4. Qualora il popolo del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano deliberi di costituirsi in Stato indipendente, libero e sovrano o di chiedere l’annessione da parte della Repubblica d’Austria o da parte della Repubblica federale di Germania, le unità delle Forze armate della Repubblica italiana e del Corpo della Guardia di finanza lasceranno entro quarantotto ore il territorio del Land Südtyrol-Provincia Autonoma di Bolzano. Le unità, i comandi e gli uffici dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato continueranno a svolgere i loro compiti e ad esercitare le loro funzioni di polizia amministrativa, di polizia di sicurezza e di polizia giudiziaria, alle dipendenze funzionali del Landesregierung-Giunta Provinciale e dell’autorità giudiziaria competente.

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