(regioni.it) La Commissione europea approva la carta degli aiuti regionali 2007-2013 presentata dall'Italia. Il piano italiano e' stato l'ultimo dei 27 ad essere stato approvato. Si è così conclusa l'ampia revisione dei sistemi di aiuti a finalita' regionale effettuata in tutti gli Stati membri in base ai nuovi orientamenti comunitari, adottati due anni fa, che indirizzano il sostegno soprattutto verso le regioni piu' svantaggiate dell'Ue
La carta degli aiuti definisce infatti le regioni ammissibili agli investimenti nazionali a finalita' regionale concessi alle grandi imprese in base alle norme Ue e stabilisce i livelli massimi di aiuti consentiti nelle regioni ammissibili.
Gli aiuti regionali sono consentiti alle "regioni con una grave forma di sottoccupazione o un tenore di vita anormalmente basso". Secondo la definizione degli orientamenti sugli aiuti a finalita' regionale, le regioni di questo tipo hanno un Pil inferiore al 75% della media comunitaria. A questo criterio risponde, anche dopo l'allargamento a 10 nuovi stati membri nel 2004 (l'ingresso di Romania e Bulgaria nel gennaio 2007 non e' ancora considerato) il 29,2% della popolazione italiana, concentrata in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
In Basilicata, regione dove il pil e' superiore al 75% solo per ''effetto statistico'' con l'ingresso nell'Ue dei nuovi paesi dell'allargamento, l'intensita' massima di aiuti e' fissata nel 30% fino al 31 dicembre 2010 quando la Commissione valutera' in base alla eventuali modifiche del prodotto interno lordo e quindi lasciare il massimale al 30% oppure abbassarlo al 20%.
La piu' povera di queste quatto regioni e' la Calabria (67,93% del pil medio dell'Ue-25), la piu' 'ricca' e' la Puglia (72,49%). Come abbiamo visto è invece il caso della Basilicata (1% della popolazione) che, dopo l'ingresso dei 10 nuovi stati membri, e' al di sopra della soglia del 75% del pil medio dell'Ue (77,54%).
Pertanto la Basilicata se restera' al di sopra del 75% del pil medio Ue,  rientrera' nel quadro delle regioni 'relativamente svantaggiate', cui sono consentiti aiuti regionali non superiori al 20% (mentre per le regioni particolarmente svantaggiate con un pil sotto il 75% della media Ue-25 il massimale e' del 40%).
E’ il 3,9% della popolazione italiana che rimane ammissibile agli aiuti, con un'intensita' massima del 25%, del 15% o del 10%. Un ulteriore 5,6% della popolazione sara' ammissibile agli aiuti per un periodo di transizione che durera' fino al 31 dicembre 2008, con un'intensita' massima del 10%.
La Commissaria responsabile per la concorrenza, Neelie Kroes, ha infine dichiarato che: "l'approvazione della carta italiana degli aiuti regionali rappresenta la conclusione del processo di revisione dei regimi di aiuti a finalità regionale in tutti gli Stati membri, avviato nel 2005. L'Italia potrà ora attuare le sue strategie di sviluppo regionale per il periodo 2007-2013."
(Regioni.it, n. 45 del 28.11.2007) 

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