DOCUMENTO APPROVATO IN OCCASIONE DEL CONVEGNO
"I Consigli regionali nella nuova Europa: ruolo delle commissioni consiliari per le politiche comunitarie"
(Venezia, 28 novembre 2003)

Premesso che le intervenute modifiche al Titolo V della Parte seconda della Costituzione ed in particolar modo il nuovo terzo comma dell’art. 117 attribuiscono alle Regioni la competenza concorrente in materia di rapporti internazionali e con l’Unione Europea.

Preso atto che gli artt. 5 e 6 della Legge 5 giugno 2003 n. 131, recante “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3”, prevedono il concorso diretto delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza legislativa, alla formazione degli atti comunitari, nonché la partecipazione, nell’ambito delle delegazioni del Governo, alle attività del Consiglio e dei gruppi di lavoro e dei comitati del Consiglio e della Commissione europea.

Richiamati i punti di contatto tra Consigli regionali e Commissioni parlamentari emersi nel corso dell'audizione presso la Commissione XIV della Camera dei Deputati avvenuta l'11/02/2003 sul disegno di legge "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari".

Preso atto che l’accresciuta competenza legislativa e amministrativa delle Regioni comporti sempre più l’esigenza di estendere ed intensificare le occasioni di partecipazione delle Regioni ai processi di regolamentazione europea, coinvolgendo le assemblee legislative delle Regioni, con conseguente esigenza di valorizzazione e potenziamento degli organi e delle strutture a ciò preposti;

Ravvisata l'opportunità di promuovere una riunione aperta alla partecipazione dei Presidenti e dei componenti delle Commissioni trattanti le materie di politica comunitaria all’interno dell’Assemblea e dei Consigli delle Regioni e delle Province autonome al fine di procedere ad una ricognizione delle esperienze maturate e delle competenze delle singole Commissioni, nonché di formulare proposte sui contenuti relativi alle politiche comunitarie che potranno essere tenuti presenti nella fase di stesura dei nuovi Statuti regionali.

I rappresentanti delle Commissioni competenti in materia comunitaria delle assemblee legislative delle regioni partecipanti all'incontro, anche in ragione del particolare momento istituzionale, che vede tutte le Regioni italiane impegnate nella stesura dei nuovi Statuti regionali, intendono dare un contributo al dibattito sui rapporti tra Regioni - Stato - Unione Europea formulando i seguenti suggerimenti e considerazioni:


A. Sul fronte dell’organizzazione interna delle Regioni:

1. previsione in sede regolamentare di almeno una sessione annuale delle Assemblee legislative regionali dedicata alla tematica del processo di integrazione, con la predisposizione di una legge comunitaria nella quale definire il processo di adeguamento normativo interno alle direttive comunitarie (sessione comunitaria delle Assemblee legislative regionali);
2. previsione in sede statutaria o regolamentare e determinazione delle relative competenze di una Commissione permanente delle Assemblee legislative regionali cui affidare una funzione di verifica, di proposta e di consultazione obbligatoria preventiva nei processi di attuazione per quanto relativo alle politiche comunitarie ed alle ipotesi di integrazione. In particolare occorre prevedere la competenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome nell’esame preliminare dei progetti di atti a carattere normativo dell’Unione Europea disciplinanti materie che rientrano nella competenza legislativa delle Regioni e delle Province Autonome nonché degli atti e documenti preordinati alla formazione degli stessi;
3. previsione in sede statutaria e disciplina in sede regolamentare, ai fini di quanto previsto dal punto precedente, di un obbligo da parte del Presidente della Giunta regionale di trasmettere tempestivamente ai Consigli regionali gli atti relativi con le eventuali osservazioni espresse dai soggetti consultati, nonché, l’analisi di impatto sulla legislazione vigente, sulla organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e sull’attività dei cittadini e delle imprese (tenuti ad applicare le norme).

B. Sul fronte dei rapporti Stato – Regioni

1. Una più intensa partecipazione della Conferenza Stato – Regioni e della Commissione parlamentare integrata per le questioni regionali ai processi di attuazione delle normative comunitarie;
2. Occorre sviluppare una azione continua nei confronti della COSAC al fine di garantire l'integrazione delle delegazioni nazionali presso questo organismo con componenti - rappresentanti delle Assemblee regionali.
3. Si rende opportuno istituire un coordinamento a livello nazionale di tutte le Commissioni che si occupano di materie comunitarie.

I rappresentanti delle commissioni partecipanti all’incontro, richiamandosi agli orientamenti in più occasioni espressi dalla Conferenza dei Presidenti dell’Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome ritengono particolarmente qualificanti, sotto il profilo dei rapporti Unione Europea (UE) – Stato – Regioni nel processo ascendente di regolamentazione dei settori rientranti nella competenza dell’U.E. i seguenti aspetti:

1. un obbligo generale del Governo nazionale di informativa e documentazione alla Conferenza Stato – Regioni, ed alla Commissione parlamentare per le questioni regionali e ai Consigli regionali di tutte le proposte dell’Unione europea che possano interessare le Regioni, specificando che tale obbligo di informazione copre tutti i documenti ufficiali della Commissione, i documenti ed i verbali delle sedute del Consiglio europeo e del Consiglio e dei suoi Comitati, del Comitato dei rappresentanti permanenti, degli incontri ministeriali informali, di altri gruppi di lavoro ed organi del Consiglio, così come i resoconti della rappresentanza permanente italiana.
Questo processo dovrebbe essere favorito e razionalizzato attraverso l’istituzione di una sezione di rappresentanti permanenti dei governi e delle Assemblee regionali in seno alla rappresentanza permanente italiana a Bruxelles;
2. il rafforzamento delle competenze del Comitato delle Regioni, con particolare riferimento alla politica di concorrenza in materia di aiuti di stato, nonché la predeterminazione di una più chiara ripartizione di competenze tra l’Unione europea e gli Stati membri.
Questi due processi favorirebbero la salvaguardia delle competenze regionali e dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità presenti nella proposta di Trattato Costituzionale europeo ed introdotti a Laecken. In quella sede, infatti, la dichiarazione del Consiglio europeo si espresse per una migliore distribuzione e delimitazione delle competenze nell’Unione europea, ponendo questo tema in primo piano tra quelli che avrebbero dovuto essere affrontati nel dibattito sulla costituzione europea e nell’ambito della convenzione sul futuro dell’integrazione europea;
3. in attesa della costituzione del Senato federale della Repubblica (o Camera delle Regioni) l’attribuzione alla costituenda Commissione parlamentare per le questioni regionali, integrata ai sensi dell’articolo 11 della legge costituzionale n. 3/2001, di una competenza generale sia in ordine alla partecipazione alla determinazione della posizione negoziale italiana in seno alle istituzioni Comunitarie ogni volta che siano investite le competenze legislative regionali e sia alla successiva determinazione dei criteri di ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni in sede di attuazione delle direttive Comunitarie stesse.

Firmato Bruno Canella (Presidente della Commissione speciale per i rapporti comunitari del Consiglio regionale del Veneto);
Firmato Giuseppe Benigni (Vicepresidente della Commissione speciale per l'attuazione delle politiche comunitarie del Consiglio regionale della Lombardia);
Firmato Gino Ioppolo (Vicepresidente della Commissione per l'esame delle questioni concernenti l'attività dell'Unione europea dell'Assemblea regionale siciliana);
Firmato Antonio Nervegna (Presidente della I Commissione consiliare, bilancio, programmazione e affari generali del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna);
Firmato Luigi Cola (Presidente della commissione per l'Europa del Consiglio regionale della Liguria);
Firmato Carlo Monai (Vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia);
Firmato Antonio Martini (Presidente commissione speciale statuto e rapporti esterni del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia);
Firmato Stefania Benati (Presidente della VI Commissione consiliare permanente - Politiche Comunitarie; Cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale del Consiglio regionale delle Marche);
Firmato Enzo Lombardi (Commissione speciale per le politiche europee del Consiglio regionale dell'Abruzzo);
Firmato Cesare D'Alessandro (Commissione speciale per le politiche europee del Consiglio regionale dell'Abruzzo);
Firmato Milo Erasmo Damato (Vicepresidente della I Commissione Affari istituzionali e rapporti con l'Unione europea del Consiglio regionale del Lazio);
Firmato Angelo Pollina (Presidente Commissione speciale sui rapporti con l'Unione europea e sulle attività internazionali del Consiglio regionale della Toscana);

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