I Presidenti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia richiamano le posizioni a più riprese espresse dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, ivi comprese le dichiarazioni congiunte sottoscritte con le Associazioni Nazionali delle autonomie locali, sul tema della riforma della Costituzione, e riconfermano puntualmente le osservazioni e le proposte unitariamente avanzate il 30 giugno u.s. in sede di audizione parlamentare, nell’attesa che si dia corso ad un confronto complessivo e conclusivo con tutti i soggetti istituzionali. I Presidenti riconoscono la necessità di completare il processo di riforma costituzionale, avviato dalla legge costituzionale n. 3/2001, e a tal fine sottolineano il valore imprescindibile del dialogo e della più ampia condivisione degli obiettivi della riforma. Sottolineano altresì l’esigenza che il processo riformatore persegua la massima chiarezza del quadro normativo, eliminando sovrapposizioni e conflitti e rafforzando gli strumenti della cooperazione interistituzionale. I Presidenti affermano, inoltre, che il completamento della riforma costituzionale deve rappresentare un passaggio fondamentale per accrescere la competitività del ‘sistema Italia’ e, in tale contesto, per dare slancio ai processi di sviluppo che investono le comunità e i territori del Mezzogiorno. I Presidenti riconoscono il valore politico e costituzionale della salvaguardia dell’interesse nazionale, osservando che esso richiede uno stretto collegamento ai principi della solidarietà e della sussidiarietà, che hanno già trovato significativi riconoscimenti nella giurisprudenza costituzionale. Quanto alla devoluzione, i Presidenti ricordano che la disciplina costituzionale vigente già risponde alle esigenze di un federalismo differenziato e, come tale, va confermata onde riservare a ciascuna Regione la valutazione dell’interesse all’esercizio di competenze ulteriori, avendo riguardo alle esigenze reali delle comunità amministrate, nonché alla disponibilità di strutture e capacità operative. I Presidenti considerano condizione prioritaria, rispetto ad ogni ulteriore avanzamento del processo riformatore, l’attuazione del c.d. federalismo fiscale, sancito all’art. 119 Cost., ed evidenziano il carattere di particolare urgenza della revisione del D. Lgs. n. 56/2000, concernente i criteri di riparto delle risorse assegnate alle Regioni, in particolare per far fronte alla spesa sanitaria. Ritengono, infatti, che detta normativa, oltre a penalizzare gravemente le Regioni meridionali, contrasta con lo stesso impianto costituzionale. I Presidenti riaffermano la necessità che il completamento della riforma dia attuazione al sistema istituzionale paritario previsto dall’art. 114 Cost. e che il ruolo di governo delle autonomie locali sia valorizzato al massimo grado sia dallo Stato che dalle Regioni attraverso il trasferimento delle ulteriori funzioni e delle relative risorse, superando i ritardi accumulati. I Presidenti auspicano, inoltre, che non vengano introdotti ulteriori elementi di incertezza nell’ordinamento costituzionale, come l’ipotizzata deroga alle procedure di garanzia di cui all’art. 132 comma 1, che rischia di aprire la strada ad avventurose ipotesi di frammentazione dell’assetto storico delle istituzioni regionali. Al fine di rendere il Senato organo di rappresentanza effettiva e permanente delle comunità territoriali e di garanzia della leale collaborazione tra i livelli di governo, i Presidenti ripropongono l’esigenza di una contestualità ‘organica’ (non affievolita) dell’elezione e della decadenza dei senatori con i Consigli regionali di riferimento e, parallelamente, del riconoscimento costituzionale delle sedi e degli strumenti della concertazione interistituzionale e della partecipazione del sistema delle autonomie alla vita della Repubblica.


Potenza, 1.9.2004

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