LA LEGISLAZIONE DELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO IN MATERIA DI TRASFERIMENTO E RIORDINO DELLE FUNZIONI E DI REGIMI DI AIUTO: NORMATIVA (1.1.1998 – 31.12.2006)
 
di  Valeria Castelli
 
 
 
Sommario:
 
 
 
      3.1.1 Abruzzo
      3.1.3 Calabria
      3.1.4 Campania
      3.1.5 Molise
      3.1.6 Puglia
      3.1.8  Sicilia
      3.2.1 Abruzzo
      3.2.3 Calabria
      3.2.4 Campania
      3.2.5 Molise
      3.2.6 Puglia
      3.2.8 Sicilia
 
 
 
1. Trasferimento e riordino delle funzioni
 
Oggetto dell’esame è la legislazione regionale in attuazione della normativa statale degli anni ’97 e ’98, che ha previsto il conferimento di funzioni amministrative alle regioni e agli enti locali, e di quella emanata a seguito della successiva riforma costituzionale realizzata con legge cost. 3/01, di modifica del Titolo V della costituzione. Quali regioni cioè abbiano dato senso e sostanza all’indirizzo, che con tale normativa si è voluto affermare, di vedere in regioni ed enti locali il motore dello sviluppo economico e sociale locale. Si tratta infatti di valutare quanto in sostanza i processi di riforma tendenti a stimolare le istituzioni e i vari livelli di governo locale ad assumere sempre più nettamente un ruolo di protagonisti abbiano trovato “gambe” e strumenti.
La disamina che qui si compie si limita a quanto è stato realizzato a livello di emanazione di norme - piano comunque significativo - restando un campo da esplorare quello della concreta applicazione di esse nei rispettivi territori.
Fra le regioni che qui consideriamo, la Campania non ha ancora emanato una legge organica in attuazione del federalismo amministrativo, previsto dalla legislazione nazionale sopra richiamata. Troviamo solo due leggi che riguardano altrettanti settori.
La prima è una assai scarna legge (5/98), che richiamandosi alla legge 59/97 e al d.lgs 143/97 (che come noto tratta del conferimento di funzioni amministrative unicamente nelle materie agricoltura, foreste, pesca, agriturismo, caccia, sviluppo rurale, alimentazione), si limita ad attribuire globalmente alle province e alle comunità montane le funzioni del soppresso ministero delle risorse agricole, dal d. lgs 143/97 conferite alle Regioni, e rinvia la specifica attribuzione a province e comunità montane ad appositi regolamenti di esecuzione, approvati dal consiglio regionale. Tali regolamenti non risultano peraltro emanati.
La seconda è la l.r.14/98 (Politiche regionali per il lavoro e servizi per l’impiego), che richiamandosi alla legge 59/97 e al d. lgs 469/97 (Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro) definisce le funzioni della regione e delle province in materia.
In tema ambientale invece, la giunta regionale, nella seduta dell’8 febbraio 2006, constata “ - che le funzioni amministrative in materia ambientale sono state assegnate alla Regione Campania con d.lgs. n.96 del 30/3/99, in mancanza dell’approvazione di una propria l.r. nei termini di cui al comma 5 dell’art. 4 della L. 59/97; - che il combinato disposto dell’art. 20 del d.Lgs n.96/99 e comma 1 art. 73 del d.lgs n.112/98 conferisce alle Regioni, che non hanno approvata una propria legge, l’esercizio delle seguenti funzioni in materia ambientale, da attuare con le risorse assegnate con DPCM 22/12/00: determinazione delle priorità ambientali; coordinamento degli interventi ambientali; ripartizione risorse finanziarie assegnate tra i vari interventi; - che con DGR n.014 del 2/3/2001 fu approvata una proposta di legge, mai discussa in Consiglio Regionale, ad oggetto Riordino delle funzioni delle regioni e degli Enti Locali e conferimento di compiti amministrativi agli EE.LL. ai sensi del D.lgs n.112/98”. Pertanto delibera di redigere, nelle more dell’approvazione di apposita legge sul federalismo amministrativo e di concerto con le amministrazioni provinciali, un programma di interventi per l’esercizio delle funzioni e la ripartizione delle risorse finanziarie assegnate per gli interventi in materia ambientale.
Altre due leggi contengono alcuni articoli che dispongono in merito all’attribuzione di funzioni, ma richiamandosi ad una normativa statale molto più vecchia (legge 142/1990). Infine, due leggi apportano, sul tema, modifiche a legge precedenti.
 
Sul versante opposto si colloca la Puglia. Una prima legge del ‘99 (12/99, Riordino delle comunità montane), disciplina funzioni e compiti di questi enti in base ad una normativa statale più vecchia (legge 142/90 e 97/94), ma contiene un rinvio: entro sei mesi la Regione definisce, con proprio atto, il quadro unitario delle funzioni da essa attribuite o delegate alle Comunità montane, in attuazione, oltre che delle due leggi già citate, anche della l. 59/1997 e dei decreti legislativi attuativi.
Nel 2000, la Puglia emana 8 leggi in materia di decentramento amministrativo.
La prima (22/00), è una legge generale che, in applicazione della l. 59/97, detta i criteri e disciplina il procedimento per la legislazione regionale di riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi esercitati dalla Regione e dagli enti locali nelle materie di cui all'articolo 117 della Costituzione, in quelle delegate dallo Stato di cui all'articolo 118, comma 2, della Costituzione e in quelle conferite in attuazione della l. 59/1997 e successivi provvedimenti legislativi.
Le altre 7 leggi, in esplicita attuazione del d. lgs 112/98, sono invece dedicate al decentramento settore per settore: agricoltura; ambiente; boschi e foreste, protezione civile; energia, miniere e risorse geotermiche; opere pubbliche, viabilità, trasporti; artigianato, industria, fiere e mercati, commercio, turismo, sport, cultura, istruzione, diritto allo studio, formazione professionale; urbanistica e pianificazione territoriale, edilizia residenziale pubblica).
Nel 2003 questa regione emana inoltre una legge (n. 2), sempre in attuazione del d. lgs 112/98, in tema di sviluppo economico, attività produttive, aree industriali ed ecologicamente attrezzate, ed una (n. 29) che disciplina le funzioni amministrative in materia di tratturi.
Infine, una legge del 2004 (n. 20) in materia di riordino delle comunità montane contiene alcuni articoli di disciplina delle loro funzioni, proprie o conferite da comuni, province, regione.
 
Le altre regioni considerate hanno tutte emanato una o più leggi in attuazione della citata normativa statale sul decentramento, anche se non tutte hanno dedicato una legge specifica alla definizione di una normativa organica per tutti i settori. Ad esempio, la Sicilia dedica al conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, con riferimento alla l. 59/97, il solo titolo IV della l.r. 10/2000 (Norme sulla dirigenza e sui rapporti di impiego e di lavoro alle dipendenze della regione, conferimento di funzioni, sportello unico, protezione civile, pensionamento).
Alcuni anni dopo, la legge siciliana 15/05 dispone che, “nelle more della predisposizione di una legge organica che disciplini l’esercizio delle funzioni relative alla gestione diretta dei beni del demanio marittimo prevista dall’articolo 6, comma 7, della legge 8 luglio 2003, n.172”, vengano istituiti gli uffici periferici del demanio marittimo regionale.
 
I tempi di emanazione delle leggi in tema di decentramento variano molto da regione a regione. Se molti di questi provvedimenti sono concentrati negli anni 1998, 1999 e 2000, la Sardegna ha atteso il 2005 per emanare i primi. Si tratta di due leggi (oltre ad una terza che modifica la prima): l’una interviene sull’esercizio associato di funzioni di comuni e comunità montane (specificando che per quanto non previsto si applica il d. lgs 267/00, Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, che si richiama alla l. 59/97), mentre l’altra dedica il proprio titolo II alle funzioni in materia di occupazione e lavoro, in base al decreto legislativo che per questa materia dà attuazione alla l. 59/97 specificamente per la regione autonoma Sardegna (d. lgs 180/2001).
Solo nel 2006 questa regione produce una normativa organica generale, con la l. r. 9/06, in base al d. lgs 243/2001 di attuazione specifica per la regione Sardegna della l. 59/97. La legge si richiama anche esplicitamente alla legge costituzionale 3/01 di riforma del titolo V della costituzione.
Due mesi prima, la regione aveva emanato un’altra legge (3/06) che, integrando una vecchia l.r. del 1956, (n. 57, funzioni in materia di pesca), disciplina in via transitoria le funzioni amministrative di competenza della Regione in materia di pesca e acquacoltura “fino all’emanazione di norme organiche di revisione della vigente legislazione regionale, avuto riguardo alle disposizioni della Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, ed in armonia con i principi della riforma della politica comunitaria della pesca”.
 
Il Molise ha tempestivamente prodotto una prima legge (15/1998) in materia di agricoltura, foreste, agriturismo, pesca, caccia, sviluppo rurale, alimentazione, in attuazione del d.lgs 143/97, e una legge organica generale nel 1999 (n. 34), in attuazione del d.lgs 112/98,  che ritorna anche sulla materia agricoltura.
Il Molise è fra quelle regioni che utilizzano l’occasione per effettuare anche un riordino organico della disciplina legislativa delle materie, sulla base del conferimento delle funzioni e dei compiti operato dal d.lgs. n. 112/1998 e da questa legge del 1999. Essa infatti prevede che ciò venga fatto entro un anno, concordando con le associazioni regionali degli enti locali modalità, tempi e procedure per il confronto e la elaborazione congiunta di proposte normative di riordino delle materie.
Ed effettivamente ciò avviene, per le materie industria e artigianato, con due rispettive leggi emanate nel 2000.
Nel 2003, con esplicito richiamo al nuovo titolo V della seconda parte della Costituzione, la regione adotta una legge (n. 15) che interviene organicamente in tema di tutela, sviluppo e valorizzazione del territorio montano, comprese le funzioni e i compiti delle comunità montane, incrementate rispetto a quanto già statuito con la citata legge del 1999.
Questa legge del 2003 è anche un esempio del superamento della tradizionale impostazione per materia, verso un approccio integrato di intervento. Suo oggetto infatti sono anche i servizi socio sanitari, i servizi scolastici, la formazione professionale, i beni storico-culturali. E in essa si dispone anche che ciascuna delle leggi regionali di riordino dei settori e delle materie, prevista dalla citata legge del 1999, debba indicare “misure e priorità specificamente finalizzate alla salvaguardia, allo sviluppo, alla tutela ed alla valorizzazione dei territori montani, in coerenza con la presente legge”.
 
Anche l’Abruzzo legifera tempestivamente: nel 1998, in attuazione della l. 59/97, la l.r. 72/98 disciplina organicamente principi e procedure del conferimento delle funzioni amministrative agli enti locali e a quelli funzionali ed effettua l’individuazione ed il riparto di funzioni tra gli enti locali, in attuazione di vecchie disposizioni (del 1972 e del 1977) e di ogni altra disposizione nazionale in tema di conferimento di funzioni.
In proposito produce poi altre tre leggi: la 11/99, che in attuazione del d.lgs.112/98 disciplina organicamente le funzioni in tutti i settori in esso previsti; la 26/03, che la integra a proposito di ambiente; la 42/06, anch’essa in attuazione del d lgs 112/98, in materia di demanio marittimo.
 
Con la stessa rapidità legifera la Basilicata.
Questa regione emana due prime leggi, nel 1998 e nel 1999, dando rispettivamente organica attuazione ai due d. lgs emanati ai sensi della l. 59/97 (143/97 e 112/98). La legge del 1999 prevede anche l’emanazione di un apposito regolamento, approvato dal consiglio regionale, di disciplina relativa all’organizzazione e allo svolgimento delle funzioni che richiedano l’unitario esercizio a livello regionale; prevede altresì l’adozione di un testo unico di riordino delle normative regionali di settore, che operi la delegificazione delle norme relative ai procedimenti amministrativi, con l’indicazione dei criteri per l’esercizio della potestà regolamentare.
Non risultano emanati né il regolamento, né il testo unico. Risultano però varie leggi di riordino di settori: la l.r. 21/02, che disciplina l’esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico, in coerenza con quanto previsto dal d. lgs. 112/98; la l.r. 29/01, di riordino del sistema dei servizi di sviluppo agricolo; la 33/01, in tema di bonifica integrale; la l.r. 39/01, che riordina il servizio sanitario regionale; la l.r.33/03, che operando il riordino del sistema formativo integrato dedica il titolo III alla disciplina del riparto delle funzioni amministrative fra regione e province. Questa legge ne abroga una precedente, già emanata nel 1998, avente ad oggetto le modalità di trasferimento ed esercizio delle funzioni delegate alle province in materia di formazione professionale ai sensi della l.r. 22/96.
Infine, la l.r. 11/06 riforma e riordina gli enti e gli organismi subregionali.
 
Anche la Calabria emana tempestivamente, nel 1998, una legge in attuazione del d.lgs 143/97, quindi in materia di agricoltura, foreste, agriturismo, pesca, caccia, sviluppo rurale, alimentazione, e nel 1999 una legge specifica per le funzioni delle comunità montane in materia di agricoltura, ambiente, artigianato, difesa del suolo, turismo e beni culturali. Si dovrà però attendere il 2002 per l’emanazione di una legge organica di riordino delle funzioni amministrative regionali e locali (34/02), che si richiama, oltre che alla l. 59/97, anche ai nuovi articoli 117 e 118 del riformato titolo V Cost.
Nel 2005, viene emanata una legge (n.17) in attuazione del d. lgs 112/98, ma limitatamente al demanio marittimo destinato a fini turistico-ricreativi.
Altre leggi in tema sono la 3/00: delega di funzioni amministrative su aree di demanio marittimo, lacuale e fluviale, ma in attuazione di un vecchio Dpr (il 616/77, attuativo della delega prevista dalla legge 382/1975, contenente fra l’altro norme sull'ordinamento regionale); la 21/00, che prevede il trasferimento effettivo di funzioni e risorse agli Enti locali quale uno dei principi guida per la Commissione consiliare per l'autoriforma della Regione Calabria; ed infine la 15/06, che promuove ed incentiva il coordinamento e l’esercizio associato dei servizi e delle funzioni dei Comuni, mediante il sostegno e lo sviluppo, in particolare, di forme stabili di cooperazione intercomunale.
 
 
Nell’insieme, si può osservare che molte regioni inseriscono nelle leggi di attuazione del decentramento propositi di riordino organico delle normative di settore, o di riordino dell’amministrazione indiretta (enti strumentali, enti economici, partecipazioni azionarie), o di razionalizzazione e snellimento della legislazione regionale, o di semplificazione dei procedimenti amministrativi. Solo per alcune questi propositi si traducono però  in una normativa effettivamente emanata (vedi ad esempio il Molise).
 
Le leggi analizzate si fondano per lo più sulla legge 59/97, e sui decreti legislativi 143/97 e 112/98. Ma in numerosissimi casi, i provvedimenti legislativi cui le leggi regionali danno attuazione sono molti di più, variamente collocati nel tempo, anche molto lontano, e sovrappostisi man mano gli uni agli altri.
Un esempio per tutti: nella l.r. della Calabria 17/05, la definizione delle funzioni che spettano alla Regione è in attuazione del già citato dpr 616/77 (a sua volta in attuazione della legge 382/1975); del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito nella legge 4 dicembre 1993, n. 494; della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34; dell’articolo 9 della legge 88/2001; del d. lgs.112/98…
 
Quasi tutte le regioni hanno almeno una legge che promuove l’esercizio associato di funzioni, alcune lo incentivano, ad esempio la Calabria (l.r. 15/06), la Basilicata (l.r. 7/99), la Sardegna (l.r.12/05, che tra l’altro istituisce un apposito fondo).
 
Nelle leggi regionali emanate dopo la legge cost. 3/01, solo per alcune regioni si fa esplicito riferimento ai nuovi articoli 117 e/o 118 del riformato titolo V Cost. (Basilicata, l.r. 21/02; Calabria, l.r. 34/02; Molise, l.r. 15/03; Puglia, l.r.2/03).
 
 
 
 
2. Regimi di aiuto
 
Come nel caso delle leggi sul decentramento amministrativo, anche nel campo dei regimi di aiuto l’esame della legislazione implica un confronto con le pratiche che ne sono derivate, un esame cioè degli interventi effettivamente attivati, la dotazione finanziaria di ogni regime, le risorse destinate a seguito di atti formali della regione, le risorse impegnate, lo stato di attuazione. L’esame della legislazione è comunque significativo per evidenziare gli orientamenti che almeno nelle intenzioni le regioni si propongono di seguire.
 
Fra le regioni del Mezzogiorno, solo tre si sono dotate nel periodo in esame di una legge organica di disciplina dei regimi di aiuto, la Basilicata, la Puglia e la Sicilia.
Nei primi due casi, siamo anzi in presenza di un doppio intervento legislativo. La Basilicata infatti adotta una prima legge organica nel 2000 (la n. 49), con la quale disciplina i regimi regionali di aiuto relativi alle nuove imprese, alle microimprese, alle piccole e medie imprese industriali e turistiche, all’acquisizione di servizi, agli strumenti di finanza innovativa, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, tutti interventi ai quali con legge regionale 22/01 stabilisce debbano applicarsi limiti contributivi e modalità attuative previsti dal regolamento CE 69/01 (de minimis). Torna poi sulla materia con una seconda legge organica (4/02), che abroga la prima, e che istituisce regimi di aiuto alle piccole e medie imprese (distinti fra aiuti in regime de minimis, secondo il citato regolamento Ce, per imprese dell’artigianato di servizi, commerciali, di completamento della filiera turistica, per l’acquisizione di servizi, e aiuti in regime di esenzione, secondo il regolamento CE 70/01, per le imprese manifatturiere, dei servizi, delle costruzioni, turistiche), e disciplina altresì la concessione di singoli aiuti ad imprese grandi, piccole e medie, dei settori manifatturiero, turistico, dei servizi e tecnologie avanzate, per progetti di investimento ritenuti strategici per lo sviluppo economico della regione.
La Basilicata prevede inoltre, nella stessa legge, la definizione annuale, con modalità concertative, di un programma di incentivazione alle attività produttive, che indichi i singoli regimi regionali di aiuto da attivare, e definisca forme, modalità e tempi per l’attivazione di procedure negoziali ad evidenza pubblica.
 
Analogamente si comporta la Puglia, che disciplina la materia con una prima legge organica (3/01), dapprima modificata dalla successiva 23/01, abrogata e sostituita poi da una seconda legge organica (10/04). Il regime di aiuto nella nuova disciplina continua ad applicarsi ai settori artigianato, industria, turismo, commercio, servizi, e – con alcune limitazioni comunitarie - a trasporti, siderurgia, costruzioni navali, fibre sintetiche, industria automobilistica. A differenza della legge precedente, si definiscono qui solo principi ed indirizzi, e si demanda ad apposito regolamento la disciplina specifica dei regimi regionali di aiuto, che devono assicurare il conseguimento dello sviluppo della competitività e dell’innovazione, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo, l’ampliamento della base produttiva, la diffusione dell’ingegneria finanziaria, la promozione del capitale umano, lo sviluppo delle filiere produttive e dei settori innovativi, del settore turistico, e l’incremento occupazionale.
 
La Sicilia opera il riordino del sistema di incentivi con la legge 32/2000 (Norme di attuazione del POR Sicilia 2000-2006 e riordino dei regimi di aiuti alle imprese), che contiene disposizioni generali sui regimi di aiuto, disposizioni relative agli aiuti alle imprese per la generalità dei comparti produttivi (aiuti all’occupazione e alla formazione, aiuti per la garanzia di uguali condizioni di concorrenza); aiuti alle imprese settore per settore (aiuti a finalità regionale, non a finalità regionale, aiuti de minimis); disposizioni procedurali per l’erogazione degli aiuti; disposizioni in merito a cooperazione internazionale e partenariato euro mediterraneo.
 
Un caso a sé è la Campania, che nell’ottica del decentramento ha definito il quadro per gli interventi regionali adottando nel 2001 una serie di deliberazioni di giunta.
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Le tipologie di finalità verso cui nella generalità delle regioni si indirizzano in prevalenza gli aiuti sono:
l’agevolazione dell’accesso al credito, mediante l’attivazione di fondi di garanzia (o contributi per l’incremento di fondi esistenti), gestiti dalle finanziarie regionali, o mediante la promozione della costituzione e dello sviluppo di consorzi di garanzia fidi in vari settori, grazie a contributi regionali  
la promozione dell’imprenditoria giovanile e femminile, della nascita di nuove imprese, di nuovi insediamenti di imprese già esistenti, di forme di microimprenditorialità. In alcuni casi (Sicilia, Molise), vengono finanziati interventi tesi al reinserimento sociale di detenuti in espiazione di pena o di ex detenuti mediante l’avvio di lavoro autonomo, professionale e imprenditoriale; in altri casi (per esempio, Abruzzo), la promozione riguarda iniziative imprenditoriali giovanili ecocompatibili in parchi nazionali, regionali, riserve naturali regionali
la promozione dell’occupazione: sostegno al lavoro femminile, in particolare in determinati settori (ad esempio nella filiera ittica); stabilizzazione occupazionale; terzo settore; inserimento lavorativo di persone disabili; regolarizzazione di rapporti di lavoro subordinato; trasformazione del contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato; inserimento lavorativo di detenuti
l’introduzione di nuove tecnologie finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale e/o alla tutela e miglioramento dell’ambiente e degli ecosistemi: risparmio di risorse idriche ed energetiche, energie alternative, forme alternative di pesca, impianti per riuso e riciclaggio di rifiuti e scarti di produzione, o per l’utilizzazione di materie prime e seconde provenienti dagli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani
l’innovazione tecnologica/organizzativa: ricerca e sperimentazione applicata alle problematiche di settore, ammodernamento produttivo e tecnologico di imprese, tecniche innovative in materia di riproduzione animale e di pesca, attività di sviluppo precompetitiva
a monte del punto precedente, la promozione della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione
 
Numerosi interventi regionali, disciplinati dalle leggi considerate, presentano aspetti di innovatività, dal punto di vista delle finalità (internazionalizzazione delle imprese, innovazione tecnologica, attenzione all’ambiente, formazione e specializzazione dei lavoratori, agevolazioni dell’accesso al credito), o dal punto di vista della semplificazione e razionalizzazione degli strumenti, delle procedure e delle modalità operative.
Ogni regione ha disposto interventi per agevolare l’accesso al credito. Molto frequenti sono anche i casi in cui si prevedono aiuti per l'adozione di sistemi di qualità e di gestione ambientale, e per l'acquisizione della certificazione; di sistemi di audit aziendale e ambientale; di sistemi obbligatori di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, di qualità dei processi e dei prodotti; per l’utilizzazione e il trasferimento di nuove tecnologie; per l'uso di sistemi avanzati di comunicazione e di commercializzazione; per l'informatizzazione dei processi produttivi; per forme di finanza innovative; per il sostegno all’associazionismo tra imprese di settori diversi; per l'introduzione di tecnologie pulite; per la realizzazione di impianti per la produzione di energia alternativa e per investimenti connessi al miglioramento dell'efficienza energetica, della protezione dall'inquinamento e della difesa del suolo; per attività ecocompatibili in aree protette; o si prevede – come nel caso dell’Abruzzo, l.r. 28/03 – fra gli interventi principali del Polo per la lavorazione industriale del carbonio che viene istituito, la formazione specialistica per i quadri aziendali in relazione, in via prioritaria, alla implementazione di modelli volti al raggiungimento di standard aziendali internazionali per la qualità e la gestione ambientale.
Significativa al riguardo è la già citata legge 32/2000 della Sicilia, ad accentuato contenuto innovativo, che prevede l’incentivazione di quasi tutti questi aspetti.
In particolare, unica fra le regioni considerate, con questa legge la Sicilia dispone contributi per la realizzazione di impianti per il riuso e il riciclo di rifiuti e scarti di produzione, così come per l'utilizzazione di materie prime e seconde provenienti dagli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, assimilati ed assimilabili, fondati su tecnologie che salvaguardino l'ambiente.
 
Due regioni si sono dotate di una legge organica relativa alla promozione della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione, la Basilicata e la Campania (rispettivamente l.r. 4/03 e l.r. 5/02). La Sicilia prevede invece, nella propria legge 32/00, un piano regionale triennale della ricerca applicata e sperimentazione nel settore agricolo, agroalimentare e forestale, finalizzato allo sviluppo delle conoscenze nel settore primario, il trasferimento delle innovazioni, l'introduzione di nuove tecnologie nei prodotti o nei processi produttivi. Questo piano deve anche contenere linee di ricerca applicative riguardanti i metodi di produzione a basso impatto ambientale.
 
 
Esiste anche una tendenza a realizzare l’integrazione di campi diversi attraverso connessioni di filiera. Si va da sia pur generiche dichiarazioni di intenti - espresse inserendo tale logica tra i principi ispiratori della legge: ad esempio, l’interazione tra interventi formativi e politiche del lavoro, regionali e nazionali, secondo logiche di filiera, che individuano nei "Nuovi bacini d'impiego" il contesto di riferimento prevalente (Abruzzo, l.r. 58/98), o lo sviluppo dell’economia del legno (Abruzzo, l.r. 95/2000) - fino alla istituzione di specifici aiuti.
A titolo di esempio, ci si riferisce alla l.r. 4/02 della Basilicata che prevede un regime di aiuto per le imprese operanti nell’ambito delle attività di completamento della filiera turistica, intendendo con ciò sia forme alternative e non convenzionali di ricettività, iniziative destinate al turismo di nicchia, e attività di accoglienza sul territorio, che funzioni di conservazione, valorizzazione e gestione di beni e risorse culturali; servizi culturali, di spettacolo, di animazione e di organizzazione del tempo libero; artigianato caratteristico; attività di ristorazione.
Una legge della stessa regione, successiva al periodo considerato (4/08), riconfermerà questa logica di filiera dell’ospitalità.
 
Nella stessa logica, si rileva altresì il proposito di stimolare forme di associazionismo tra imprese. Sempre a titolo di esempio, la già citata legge della Sicilia, 32/2000, favorisce ed incentiva la costituzione di forme associative tra imprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi: sono previsti contributi per la realizzazione comune di un serie di attività, quali distribuzione, commercializzazione e vendita dei prodotti e/o dei servizi, ricerca di commesse, acquisto di materie prime e semilavorate, addestramento, formazione e specializzazione della manodopera, raccolta di notizie sulle opportunità di mercato, trasporto delle merci, promozione e pubblicizzazione dei prodotti, gestione interinale del personale.
La stessa legge prevede aiuti all’associazionismo per la internazionalizzazione delle imprese: si tratta di contributi per la costituzione e l'avviamento di consorzi o associazioni tra piccole e medie imprese istituiti per l'attuazione di progetti di cooperazione nell'ambito di attività promozionali e/o di rilievo internazionale nonché di programmi di iniziativa comunitaria e di altre iniziative comunitarie.
Un’altra regione che incentiva in modo specifico forme di associazionismo tra imprese, in una logica di filiera, per ottimizzare la produzione e commercializzazione di prodotti locali, è la Basilicata (l.r. 49/2000, disciplina dei regimi regionali di aiuto).
Ma l’aspetto centrale in direzione di una logica di intervento integrata è che più o meno tutte le regioni prevedono il riconoscimento e promuovono la costituzione di sistemi produttivi locali, distretti rurali, distretti agroalimentari o agroindustriali.
 
 
 
 
3. Elenco delle leggi esaminate
 
3.1  Trasferimento e riordino delle funzioni
 
3.1.1 ABRUZZO
 
1998  
 
Legge reg. 12 agosto 1998, n. 72 (B.U. 8 settembre 1998, n. 20)
Organizzazione dell’esercizio delle funzioni amministrative a livello locale.
 
1999  
 
Legge reg. 3 marzo 1999, n. 11 (B.U. 12 marzo 1999, n. 9)
Attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112: individuazione delle funzioni amministrative che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale e conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli enti locali ed alle autonomie funzionali.
 
2003
 
Legge reg. 12 dicembre 2003, n. 26 (B.U. 31 dicembre 2003, n. 41)
Integrazione alla l.r. 11/99 concernente: Attuazione del D. Lgs. 31.3.1998, n. 112 - Individuazione delle funzioni amministrative che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale per il conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli enti locali e alle autonomie funzionali.
 
2006
 
Legge reg. 4 dicembre, n. 42 (B.U. 6 dicembre 2006, n. 71)
Disposizioni urgenti in materia di demanio marittimo, turismo ed attività sportive.
 
 
3.1.2 BASILICATA
 
1998
 
Legge reg. 27 febbraio 1998, n. 12 (B.U. 5 marzo 1998, n. 11 )
Modalità di trasferimento ed esercizio delle funzioni delegate alle Province in materia di formazione professionale ai sensi della L.R. 13.4.1996, n. 22 ed istituzione delle Agenzie provinciali per l'orientamento e la formazione professionale
 
LEGGE ABROGATA DALL'ART. 40 DELLA LEGGE REGIONALE 11 DICEMBRE 2003, N. 33 (B.U. Regione Basilicata n. 87 del 16 dicembre 2003)
 
Legge reg. 5 giugno 1998, n. 18 (B.U. 9 giugno 1998, n. 33)
Ripartizione tra la Regione Basilicata e gli Enti Locali delle Funzioni in Materia di Agricoltura, Foreste, Agriturismo, Pesca, Caccia, Sviluppo Rurale e Alimentazione conferite alla Regione dal Decreto Legislativo 4 giugno 1997, n. 143
 
1999
 
Legge reg. 8 marzo 1999, n. 7 (B.U. 18 marzo 1999, n. 17)
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi al sistema delle autonomie locali e funzionali in attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112.
 
2002
 
Legge reg. 3 giugno 2002, n. 21 (B.U. 6 giugno 2002, n. 38)
Norme sull'esercizio delle funzioni regionali in materia di approvvigionamento idrico
 
2003
Legge reg. 11-12-2003, n. 33  (B.U. 16 dicembre 2003, n. 87)

Riordino del sistema formativo integrato
 
 
3.1.3 CALABRIA
 
1998 
 
Legge reg. 23 luglio 1998, n. 9 (B.U. 28 luglio 1998, n. 70)
Attribuzione delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, foreste, caccia, pesca, sviluppo rurale, agriturismo e alimentazione, conferite alla regione dal d.lgs. 4 giugno 1997, n. 143.
 
1999
 
Legge reg. 19 marzo1999, n.4 (B.U. n. 28 del 24 marzo 1999)
Ordinamento delle Comunità Montane e disposizioni a favore della montagna.
 
2000
 
Legge reg. 3 marzo 2000, n.3 (B.U. 11 marzo 2000, n. 15)
Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative su aree di demanio marittimo, lacuale e fluviale di cui all'art. 59 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616.
 
Legge reg. 18 dicembre 2000, n.21 (B.U. 21 dicembre 2000, n. 122 )
Istituzione della Commissione consiliare per l'Autoriforma della Regione Calabria
2002
 
Legge reg. 12 agosto 2002, n. 34 (B.U. 16 agosto 2002, n. 15, suppl. straord. n. 1)
Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali.
 
2005
 
Legge reg. 21 dicembre 2005, n.17 (B.U. n. 23 del 16 dicembre 2005, suppl. str. n. 10 del 30 dicembre 2005)
Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo.
 
2006
 
Legge reg. 24/11/2006, n.15 (B.U. 1° dicembre 2006, n. 22, suppl. straordinario n. 1)
Riordino territoriale ed incentivazione delle forme associative di Comuni.
 
 
3.1.4 CAMPANIA
 
1998
 
Legge reg. 7 aprile 1998 n. 5 (B. U. 27 aprile 1998 n. 22)
Attribuzione agli Enti delegati delle funzioni amministrative in materia di Agricoltura e Foreste conferite dal Decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143.
 
Legge reg. 15 aprile 1998, n. 6
Nuovo ordinamento e disciplina delle Comunità Montane
 
Legge reg. 27 aprile 1998, n. 7
Modifica Legge Regionale 20 marzo 1982, n. 14, recante: "Indirizzi programmatici e direttive fondamentali relative all'esercizio delle funzioni delegate in materia di urbanistica ai sensi dell'articolo 1, II comma della Legge Regionale 1 settembre 1981, n. 65.
 
Legge reg. 13 agosto 1998, n. 14 (B.U. 25 agosto 1998, n. 49)
Politiche regionali per il lavoro e servizi per l’impiego
 
Legge reg. 4 novembre 1998, n. 17
Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio-economico delle zone montane.
 
2006
 
Legge reg. 24 luglio 2006, n. 14 (B.U. 7 agosto 2006, n. 36)
Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 7 maggio 1996, n. 11, concernente la delega in materia di economia, bonifica montana e difesa del suolo.
 
 
3.1.5 MOLISE
 
1998
 
Legge reg. 4 agosto 1998, n. 15 (B.U. 14 agosto 1998, n. 16)
Ripartizione tra la regione Molise e gli enti locali delle funzioni in materia di agricoltura, foreste, agriturismo, pesca, caccia, sviluppo rurale e alimentazione, conferite alla regione dal d.lgs. 4 giugno 1997, n. 143.
 
Legge reg. 3 agosto 1999, n. 27 (B.U. 16 agosto 1999, n. 15)
Organizzazione delle politiche regionali del lavoro e del sistema regionale dei servizi per l'impiego
 
1999
 
Legge reg. 29 settembre 1999, n. 34 (B.U. 16 ottobre 1999, n. 19)
Norme sulla ripartizione delle funzioni e dei compiti amministrativi tra la regione e gli enti locali, in attuazione dell’art. 3 della legge 8 giugno 1990, n. 142, della legge 15 marzo 1977, n. 59 e del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112.
 
2000
 
Legge reg. 14 aprile 2000, n. 27 (B.U. 15 aprile 2000, n. 8)
Riordino della disciplina in materia d’industria.
 
Legge reg. 26 aprile 2000, n. 32 (B.U. 29 aprile 2000, n. 9)
Riordino della disciplina in materia di artigianato.
 
2003
 
Legge reg. 16 aprile 2003, n. 15 (B.U. 30 aprile 2003, n. 9)
Interventi per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del territorio montano.
 
 
3.1.6 PUGLIA
 
1999 
 
Legge reg. 24 febbraio 1999, n. 12 (B.U. 3 marzo 1999, n. 23)
Riordino delle comunità montane.
 
2000
 
Legge reg. 30 novembre 2000, n. 16 (B.U. 13 dicembre 2000, n. 147)
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di agricoltura.
 
Legge reg. 30 novembre 2000, n. 17
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di tutela ambientale.

Legge reg. 30 novembre 2000, n. 18 (B.U. 13 diembre 2000, n. 147)
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste, protezione civile e lotte agli incendi boschivi
 
Legge reg. 30 novembre 2000 n. 19 (B.U. 13 dicembre 2000, n. 147)
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di energia e risparmio energetico, miniere e risorse geotermiche
 
Legge reg. 30 novembre 2000, n. 20
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi nelle materie delle opere pubbliche, viabilità e trasporti
 
Legge reg. 30 novembre 2000, n. 22 (B.U. 13 dicembre 2000, n. 147)
Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della regione e degli enti locali.
 
Legge reg. 11 dicembre 2000, n. 24 (B.U. 15 dicembre 2000, n. 149, suppl.)
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di artigianato, industria, fiere, mercati e commercio, turismo, sport, promozione culturale, beni culturali, istruzione scolastica, diritto allo studio e formazione professionale.
 
Legge reg. 15 dicembre 2000, n. 25
Riapprovazione legge regionale "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di urbanistica e pianificazione territoriale e di edilizia residenziale pubblica.
 
2003
 
Legge reg. 31 gennaio 2003, n. 2 (B.U. 4 febbraio 2003, n. 13)
Disciplina degli interventi di sviluppo economico, attività produttive, aree industriali e aree ecologicamente attrezzate.
 
Legge reg. 23 dicembre 2003, n. 29
Disciplina delle funzioni amministrative in materia di tratturi
 
2004
 
Legge reg. 4 novembre 2004, n. 20
Nuove norme in materia di riordino delle Comunità montane
 
 
3.1.7 SARDEGNA
 
2005
 
Legge reg. 2 agosto 2005, n. 12
Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni.
 
Legge reg. 7 ottobre 2005, n. 13
Scioglimento degli organi degli enti locali e nomina dei commissari. Modifica alla legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane).
 
Legge reg. 5 dicembre 2005, n. 20 (Titolo II – Ripartizione funzioni in tema di Servizi e politiche per il lavoro)
Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego.
 
2006
 
Legge reg. 14 aprile 2006, n. 3 (B.U. 24 aprile 2006, n. 13)
Disposizioni in materia di pesca.
 
Legge reg. 12 giugno 2006, n. 9
Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali.
 
 
3.1.8 SICILIA
 
2000
 
Legge 15 maggio 2000, n. 10 – Titolo IV
Norme sulla dirigenza e sui rapporti di impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione siciliana. Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali. Istituzione dello Sportello unico per le attività produttive. Disposizioni in materia di protezione civile. Norme in materia di pensionamento.
 
2005
 
Legge   29 novembre 2005 n. 15 (B.U. 2 dicembre 2005, n. 52)
Disposizioni sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e sull’esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo.
 
 
3.2  Regimi di aiuto
 
 
3.2.1 ABRUZZO
 
1998
 
Legge reg. 5 maggio 1998, n. 39 (B.U.
Contributo straordinario alle cooperative di garanzia dei commercianti per il consolidamento del patrimonio sociale e contributo straordinario in conto interessi per prestiti ai commercianti garantiti dalle cooperative stesse e per l'incremento del fondo di garanzia della FIRA.
 
Legge reg. 8 maggio 1998, n. 41(B.U. 5 giugno 1998, n. 10)
Partecipazione della Regione Abruzzo all'aumento del capitale sociale della FIRA s.p.a. (Finanziaria Regionale Abruzzese)
 
Legge reg. 10 luglio 1998, n. 55 (B.U. 17 luglio 1998, n. 14)
Legge quadro in materie di politiche regionali di sostegno all'occupazione
 
Legge reg. 11 novembre 1998, n. 129 (B.U. 9 novembre 1999, n. 44)
Intervento finanziario della Regione Abruzzo per la partecipazione alla costituenda Società Consortile "Centro Ceramico Castellano" - Società a responsabilità limitata.
 
1999
 
Legge reg. 3 novembre 1999, n. 100 (B.U.
Norme in materia di Cooperative, Consorzi e Società consortili di garanzia collettiva fidi
 
Legge reg. 16 novembre 1999, n. 107(B.U. 7 dicembre 1999, n. 47)
Partecipazione della regione all'aumento del capitale sociale della societa' c.i.s.i. Abruzzo spa (centro integrato per lo sviluppo dell'imprenditorialità in Abruzzo)
 
Legge reg. 16 novembre 1999, n. 108
Partecipazione della regione all'aumento del capitale sociale della società Abruzzo sviluppo spa società di promozione industriale
 
Testo coordinato ll.rr. n. 143/1995, n. 96/1997, n. 142/1999 (B.U. 23 giugno 2000, n. 64 Speciale)
Interventi per la promozione di nuove imprese ed innovazione per l’imprenditoria femminile.
 
Testo coordinato ll.rr. n. 136/1996, n. 101/1997, n. 55/1998 e n. 142/1999 (B.U. 23 giugno 2000, n. 64 Speciale)
Interventi finalizzati allo sviluppo di iniziative imprenditoriali giovanili ecocompatibili nei territori dei parchi nazionali, regionale e delle riserve naturali istituite con legge regionale.
 
2000
 
Legge reg. 20 aprile 2000, n. 69 (B.U. 19 maggio 1999, n. 15)
Partecipazione della Regione Abruzzo alla costituzione di una S.p.A. denominata "La Civitella"
 
Legge reg. 18 maggio 2000, n. 87 (B.U. 28 giugno 2000, n. 18)
Partecipazione della Regione Abruzzo all'aumento del capitale sociale dell'Eurobic Abruzzo e Molise S.c.r.l. e alla Società di gestione dei servizi connessi al funzionamento del Porto turistico di Roseto degli Abruzzi.
 
Legge reg. 19 dicembre 2001, n. 79 (B.U. 24 dicembre 2001, n. 28)
Partecipazione della Regione Abruzzo al capitale sociale della SAGA S.p.A.
 
Legge reg. 15 novembre 2006,  n. 36 (B.U. 29 novembre 2006, n. 68)
Partecipazione della Regione Abruzzo alla ricapitalizzazione della Società Abruzzo Sviluppo S.p.a..
 
2002
 
Legge reg. 20 luglio 2002, n. 16 (B.U. 7 agosto 2002, n.16)
Interventi a sostegno dell’economia.
 
Regolamento reg.. 13 novembre 2002, n. 3 (B.U. 29 novembre 2002, n. 15, straord.)
Regolamento di attuazione della l.r. n. 16 del 20 luglio 2002, “Interventi a sostegno dell’economia”
 
2003
 
Regolamento reg. 1 dicembre 2003, n. 3 (B.U. 2 dicembre 2003, n. 6 bis straord.)
Regolamento relativo a "Interventi in favore dell'area Valle Peligna - Alto Sangro" ai sensi dell'art. 12 della l.r. 17 aprile 2003, n. 7.
 
Regolamento reg. 1 dicembre 2003, n. 4 (B.U. 2 dicembre 2003, n. 6 bis straord.)
Regolamento relativo a "Interventi in favore delle aree interne" ai sensi dell'art. 13 della l.r. 17 aprile 2003, n. 7.
 
Legge reg. 30 dicembre 2003, n. 28 (B.U. 31 dicembre 2003, n. 42)
Istituzione del Polo per la lavorazione industriale del carbonio
 
2004
 
Legge reg. 5 agosto 2004, n. 22 (B.U. 20 agosto 2004, n. 22)
Nuove disposizioni in materia di politiche di sostegno all'economia ittica.
 
Legge reg. 18 agosto 2004, n. 31 (B.U. 27 agosto 2004, n. 23)
Agevolazioni per il reperimento dei mezzi finanziari necessari all'erogazione del trattamento di fine rapporto in favore delle piccole imprese abruzzesi e dei liberi professionisti.
 
Regolamento reg. 15 dicembre 2004, n. 3 (B.U. 17 dicembre 2004, n. 39 bis)
Regolamento di attuazione della L.r. 31/2004 concernente: Agevolazioni per il reperimento dei mezzi finanziari necessari all'erogazione del trattamento di fine rapporto in favore delle piccole imprese abruzzesi e dei liberi professionisti.
 
 
3.2.2 BASILICATA
 
1998
 
Legge reg. 7 gennaio 1998, n. 1 (B.U. 12 gennaio 1998, n. 2)
Interventi a sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e produttive in favore dell'occupazione
 
2000 
 
Legge reg. 27 marzo 2000 n. 26 (B.U. 4 aprile 2000, n.22)
Interventi a favore di forme collettive di garanzia nel settore agricolo
 
Legge reg. 14 aprile 2000, n. 49 (B.U. 19 aprile 2000, n. 30)
Disciplina dei regimi regionali di aiuto.
Abrogata dall'art. 36 della l.r. 4 gennaio 2002, n. 4
 
Legge reg. - 7 dicembre 2000, n. 60 (B.U. 12 dicembre 2000, n. 72)
Norme per la stabilizzazione lavorativa dei soggetti impegnati in progetti di lavori socialmente utili.
Testo aggiornato e coordinato con la legge regionale 17 febbraio 2004 n.4 (B.U. n. 12 del 18 febbraio 2004)
 
Legge reg. 29 dicembre 2000, n. 62
Disciplina “De minimis” dei regimi regionali di aiuto
Abrogata dall’art. 5 della l.r. 22/01
 
2001
 
Legge reg. 4 maggio 2001, n. 22 (B.U. 8 maggio 2001, n. 29)
Disciplina de minimis dei regimi regionali di aiuto.
 
Legge reg. 22 maggio 2001, n. 23 (B.U. 24 maggio 2001, n. 35)
Modifiche ed integrazioni alla L.R. 7 dicembre 2000, n. 60 - Norme per la stabilizzazione lavorativa dei soggetti impegnati in progetti di lavori socialmente utili
 
Legge reg. 20 luglio 2001, n. 28 (B.U. 24 luglio n. 49)
Promozione dell'accesso al lavoro delle persone disabili
 
 
Legge reg. 6 settembre 2001, n. 36 (B.U. 8 settembre 2001 n. 62)
Norme in materia di aiuti supplementari per l'agricoltura, l'agroalimentare e lo sviluppo rurale.
Abrogata dall’art. 25 L.R. 5 agosto 2008, n. 18 (Norme in materia di aiuti alle piccole e medie imprese agricole, B. U. 5 agosto 2008, n. 33 bis)
 
2002
 
Legge reg. 4 gennaio 2002, n. 4 (B.U. 8 gennaio 2002, n. 2)
Disciplina dei regimi regionali di aiuto.
 
2003
 
Legge reg. 2 gennaio 2003, n. 4 (B.U. 4 gennaio 2003, n. 1)
Disciplina delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione
 
 
3.2.3 CALABRIA
 
1998 
 
Legge reg. 22 dicembre 1998, n.14 (B.U. 29 dicembre 1998, n. 111)
Ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole.
 
2001
 
Legge reg. 30 gennaio 2001, n. 4 (B.U. 2 febbraio 2001, n. 10)
Misure di politiche attive dell'impiego in Calabria.
 
Legge reg. 26 novembre 2001, n. 32 (B.U. 1 dicembre 2001, n. 34, suppl. str. n. 3)
Norme per la promozione e lo sviluppo del diritto al lavoro delle persone con disabilità
 
2002
 
Legge reg. 8 luglio 2002, n.24 (B.U. 1 luglio 2002, n. 12, suppl. straordinario n. 4)
Interventi a favore del settore agricolo e agroalimentare. (Disegno di legge collegato alla Legge Finanziaria regionale 2002).
 
2003
 
Legge reg. 26 febbraio 2003, n. 3 (B.U. 3 marzo 2003, n. 4, suppl. str. n. 1)
Misure a favore dei consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura.
 
Legge reg. 19/11/2003, n .20 (B.U. 15 novembre 2003, n. 21, suppl. straordinario 3)
Norme volte alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori impegnati in lavori socialmente utili e di pubblica utilità.
 
2004 
 
Legge reg. 16 marzo 2004, n. 10 (B.U. 16 marzo 2004, n. 5, suppl. straordinario n. 2)
Interventi a sostegno degli agricoltori calabresi.
 
Legge reg. 14 aprile 2004, n. 12 (B.U. 16 aprile 2004, n. 7, suppl. straordinario n. 1)
Fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito alle imprese artigiane.
 
Legge reg. 12 novembre 2004, n. 27 (B.U. 17 novembre 2004, suppl. str. n. 1)
Azioni a sostegno di uno sviluppo dell'economia ittica della Calabria compatibile con l'obiettivo di valorizzazione della fascia costiera marina.
 
 
3.2.4 CAMPANIA
 
2000
 
Legge reg. 14 aprile 2000, n. 14
Promozione ed Incentivazione dei servizi Informagiovani e istituzione della rete territoriale delle strutture.
 
2001
Legge reg. 11 agosto 2001, n. 10 (B.U. 29 agosto 2001, n. 44)
(articoli 3,4,5,6,23,36,39,41,44,54,77)
Disposizioni di finanza regionale anno 2001.
 
2002
Legge reg. 28 marzo 2002 n. 5
Promozione della ricerca scientifica in Campania
 
Legge reg. 25 luglio 2002 n. 13
Intervento regionale per lo sviluppo di confidi nel settore agricolo
 
2003
 
Legge reg. 6 maggio 2003 n. 9
Sostegno del comparto zootecnico regionale
 
Regolamento reg. 7 ottobre 2003, dpgr 651/2003 (B.U. 20 ottobre 2003, n. 49)
Regolamento regionale per la disciplina degli aiuti alle piccole imprese, operanti nei settori dell'artigianato, del commercio e dei servizi, concessi in applicazione delle misure 1.10, 2.2, e 5.2 del Por Campania 2000 - 2006.
 
2004
 
Regolamento reg. 23 dicembre 2004, n. 2 (B.U. 28 dicembre 2004, n. 65)
Regolamento di applicazione dell’art. 23 della legge regionale 11 agosto 2001, n. 10 – Fondo di rotazione per l’acquisizione, infrastrutturazione e cessione di aree attrezzate per le attività produttive.
 
2005
 
Legge reg. 11 agosto 2005, n. 15 (B.U. 18 agosto 2005, n. 40) (articoli 5,21,28)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione Campania. Legge finanziaria regionale 2005.
 
 
3.2.5 MOLISE
 
1998
 
Legge reg. 25 maggio 1998, n. 3
Misure per l’agevolazione dell’accesso ai contributi in agricoltura.
 
1999
 
Legge reg. 3 agosto 1999, n. 26.
Interventi di sostegno agli operatori della pesca.
 
Legge reg. 2 settembre 1999 n. 29 (B.U. 16 settembre 1999, n. 17)
Provvedimenti per la salvaguardia, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dei territori montani.
 
2000
 
Legge reg. 3 marzo 2000, n. 13 (B.U. 16 marzo 2000, n. 6)
Interventi straordinari per l'attribuzione degli aiuti compatibili con le disposizioni dell'Unione europea per la ristrutturazione ed il salvataggio di imprese in difficoltà operanti nel settore agricolo ed agroalimentare
 
Legge reg. 26 aprile 2000, n.31
Abrogazione di leggi regionali in materia di artigianato, industria, commercio ed agricoltura.
 
Legge reg. 22 maggio 2000, n. 37 (B.U. 1 giugno 2000, n. 11)
Interventi a favore della cooperazione agricola ed agroalimentare nella regione Molise.
 
2002
 
Regolamento reg. 4 giugno 2002, n.10 (B.U. 15 giugno 2002, n.13)
Regolamento concernente gli adempimenti regionali per le procedure di notifica degli aiuti di Stato.
 
Legge reg. 28 ottobre 2002, n. 26 (B.U. 31 ottobre 2002, n. 23)
Istituzione del fondo per l'occupazione dei disabili, ai sensi dell'art. 14 della legge n. 68/1999
 
2003
 
Legge reg. 27 gennaio 2003, n. 2 (B.U. 1 febbraio 2003, n. 2)
Disposizioni in favore delle piccole e medie imprese ad elevato rischio finanziario
 
Legge reg. 8 aprile 2003, n. 14 (B.U. 16 aprile 2003, n. 8)
Interventi in favore del recupero e del reinserimento del reo nel mondo del lavoro
 
2004
 
Legge reg. 24 marzo 2004, n. 7 (B.U. 1 aprile 2004, n. 7)
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 27 gennaio 2003, n. 2, recante: “Disposizioni in favore delle piccole e medie imprese ad elevato rischio finanziario”.
 
2005
 
Legge reg. 1 aprile 2005, n. 10 (B.U.16 aprile 2005, n. 8)
Interventi a favore della cooperazione agricola ed agroalimentare nella Regione Molise.
 
 
2006
 
Legge reg. 29 agosto 2006, n. 27 (B.U. 1 settembre 2006, n. 25)
Concessione di garanzie fidejussorie in favore del consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano
 
 
3.2.6 PUGLIA
 
2000
 
Legge reg. 25 settembre 2000 n. 13
Procedure per l'attuazione del Programma operativo della Regione Puglia 2000 - 2006
 
2001
 
Legge reg. 4 gennaio 2001, n. 3
Disciplina dei regimi regionali di aiuti
Abrogata e sostituita dalla legge reg. 10/2004
 
Legge reg. 10 agosto 2001, n. 23 (B.U. 27 agosto 2001, n. 129)
Modifiche alla legge regionale 4 gennaio 2001, n. 3 “Disciplina dei regimi regionali di aiuti”.
 
2002
 
Legge reg. 9 dicembre 2002, n. 20 (B.U. 9 dicembre 2002, suppl. n. 156) (art. 46)
Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002.
 
2004
 
Legge reg. 29 giugno 2004, n. 10 (B.U. 2 luglio 2004, n. 84)
Disciplina dei regimi regionali di aiuto.
 
2005
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 7 (B.U. 23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per il sostegno agli investimenti in servizi reali alle imprese.
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 8 (B.U. 23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per interventi di ampliamento della base produttiva.
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 9 (B.U.23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per interventi di ingegneria finanziaria - attività commerciali.
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 10 (B.U. 23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo per le p.m.i.
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 11 (B.U. 23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per programmi integrati di agevolazioni da realizzare nell'ambito dei progetti integrati territoriali (PIT).
 
Regolamento reg. 18 marzo 2005, n. 12 (B.U. 23 marzo 2005, n. 44)
Procedure per l'ammissibilità ed erogazione di incentivi per interventi di ampliamento della base produttiva - attività commerciali.
 
Regolamento reg. 6 aprile 2005, n. 21 (B.U. 19 aprile 2005, n. 58)
POR Puglia 2000-2006 Asse IV "Sistemi locali di sviluppo" Mis. 4.14 "Supporto alla competitività ed all'innovazione delle imprese e dei sistemi di imprese turistiche". Approvazione definitiva regolamento attuativo.
 
Regolamento reg. 6 aprile 2005, n. 22 (B.U. 19 aprile 2005, n. 58)
Approvazione definitiva regolamento attuativo "Interventi per l'ampliamento dell'offerta turistico ricettiva della Regione Puglia" di cui all'Accordo di Programma Quadro (Realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo locale).
 
Legge reg. 26 ottobre 2006, n. 28 (B.U. 27 ottobre 2006, n. 139)
Disciplina in materia di contrasto al lavoro non regolare
 
 
3.2.7 SARDEGNA
 
1998
 
Legge reg. 23 giugno 1998, n. 19 (B.U. 3 luglio 1998, n. 20)
Disposizioni per l'attuazione degli interventi finanziari dell'Unione Europea in materia di pesca e acquacoltura e disposizioni varie
 
Legge reg. 24 dicembre 1998, n. 37 (B.U. 24 dicembre 1998, n. 39)
Norme concernenti interventi finalizzati all'occupazione e allo sviluppo del sistema produttivo regionale e di assestamento e rimodulazione del bilancio
 
2000
 
Legge reg. 14 novembre 2000, n. 21 (B.U. 17 novembre 2000, n. 35)
Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell’agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura.
 
Legge reg. 28 dicembre 2000, n. 25 (B.U. 29 dicembre 2000, n. 40)
Interventi a favore del lavoro.
 
Legge reg. 28 dicembre 2000, n. 26 (B.U. 29 dicembre 2000, n. 40)
Norme a sostegno all'imprenditoria femminile in attuazione della Legge 25 febbraio 1992, n. 215
 
2001

Legge  reg. 10 gennaio 2001, n. 2 (B.U. 10 gennaio 2001, n. 1)
Anticipazione delle risorse per l'attuazione degli interventi del POR Sardegna 2000-2006 a sostegno dell'associazionismo creditizio di mutua garanzia tra piccole e medie imprese
 
Legge reg. 13 agosto 2001 n. 12 (B.U. 20 agosto 2001, n. 25)
Incentivi alle imprese artigiane sull'apprendistato.
 
2002
 
Legge reg. 24 gennaio 2002, n. 1 (B.U. 29 gennaio 2002, n. 3)
Imprenditoria giovanile: provvedimenti urgenti per favorire l'occupazione.
 
Legge reg. 31 gennaio 2002, n. 4 (B.U. 8 febbraio 2002, n. 4)
Interventi a favore di forme collettive di garanzia fidi nel settore agricolo.
 
Legge reg. 22 aprile 2002, n. 7 (B.U. 22 aprile 2002, n.12, suppl. ord. n. 1)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 2002).
 
Legge reg. 28 ottobre 2002, n. 20 (B.U. 4 novembre 2002, n. 32)
Istituzione del Fondo regionale per l'occupazione dei diversamente abili.
 
Legge reg. 29 novembre 2002, n.22 (B.U. 9 dicembre 2002, n.36, Parti I e II)
Disposizioni in materia di agevolazioni alle imprese.
 
2003
 
Legge reg. 29 aprile 2003, n. 3 (B.U. 30 aprile 2003, n. 13, suppl. ord. n. 1) (art. 8)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2003).
 
2005
 
Legge reg. 5 dicembre 2005, n. 20
Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego.
 
 
3.2.8 SICILIA
 
1999
 
Legge reg. 19 agosto 1999, n. 16 (B.U. 23 agosto 1999, . 49)
Interventi a favore di attività lavorative autonome da parte di detenuti in espiazione di pena.
 
2000
 
Legge 26 novembre 2000, n. 24
Disposizioni per l'inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili. Norme urgenti in materia di lavoro ed istituzione del Fondo regionale per l'occupazione dei disabili.
 
Legge 23 dicembre 2000, n. 31
Interventi a favore dell'imprenditoria femminile.
 
Legge 23 dicembre 2000, n. 32 (G.U. 23 dicembre 2000, n. 61, suppl.)
Disposizioni per l’attuazione del POR 2000-2006 e di riordino dei regimi di aiuto alle imprese.
 
Legge 23 dicembre 2000, n. 32 (G.U. 23 dicembre 2000, n. 61, suppl.) – Errata corrige
Disposizioni per l’attuazione del POR 2000-2006 e di riordino dei regimi di aiuto alle imprese.
 
2002
 
Legge 9 agosto 2002, n. 9
Norme in materia di lavoro, cultura ed istruzione. Disposizioni varie.
 
Legge 30 ottobre 2002, n. 16 (G.U. 31 ottobre 2002, n. 50)
Disposizioni urgenti nei settori dell’artigianato, del commercio, della cooperazione e della pesca.
 
2003
 
Legge 3 dicembre 2003, n. 20 (G.U.R.S. 5 dicembre 2003, n. 53) (articoli 32,43)
Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2003. Norme di razionalizzazione in materia di organizzazione amministrativa e di sviluppo economico.
 
2005
 
Legge 21 settembre 2005, n. 11 (B.U. 23 settembre 2005, n. 40)
Riordino della disciplina dell'attività di garanzia collettiva dei fidi.
 
Regolamento reg. 30 settembre 2005, n. 12 (B.U. 21 ottobre 2005, n. 45)
Regolamento di attuazione della legge regionale 9 dicembre 1998, n. 33, e successive modifiche e integrazioni, in materia di interventi per il settore della pesca.
 
Legge 22 dicembre 2005, n. 20 (B.U. 23 dicembre 2005, n. suppl. ord. al n. 56)
Misure per la competitività del sistema produttivo. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 dicembre 2000, n. 32.
 

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