La Giunta regionale ha dato il via ufficiale all'iniziativa per ottenere maggiori competenze e una maggiore autonomia.
Su proposta del presidente Roberto Formigoni, ha approvato un Documento di indirizzo, che contiene una prima indicazione delle materie su cui la Regione intende esercitare una maggiore responsabilità: ambiente, energia, ricerca, commercio con l'estero, grandi infrastrutture, aeroporti, sanità, istruzione, giudici di pace. E anche agricoltura e turismo (già trasferite sulla carta, dopo i referendum popolari che decretarono l'abolizione dei rispettivi ministeri), ma non trasferite nella realtà.

Su questa base il Consiglio regionale potrà elaborare un testo definitivo, base di negoziazione con il Governo, per approdare infine alle Camere che si dovranno esprimere con un voto a maggioranza qualificata.
"Il Documento - ha detto Formigoni affiancato dai capi delegazione in Giunta dei partiti di maggioranza - fissa il significato e l'orizzonte della nostra iniziativa che è contemporaneamente incentrata sulla attivazione degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione vigente: i primi stabiliscono che le singole Regioni possano vedersi attribuite competenze aggiuntive in materie concorrenti, il 119 introduce il federalismo fiscale".

"Si tratta - ha proseguito Formigoni - di un Documento aperto, perché le materie che noi chiediamo saranno definite attraverso un processo di consultazione su due fronti: da un lato le forze politiche del Consiglio regionale, dall'altro l'intera società lombarda. Parte qualcosa di estremamente innovativo. Il federalismo che noi vogliamo non è infatti un gioco di potere tra Enti, ma uno strumento a favore dei cittadini e delle realtà sociali".
Su questo tema Formigoni ha sviluppato nelle scorse settimane contatti anche con il Governo e con tutte le forze politiche, opposizione compresa (Ds e Margherita in luglio votarono a favore di un documento presentato da Formigoni in Consiglio regionale).

Il capo delegazione in Giunta della Lega Nord, Davide Boni, ha salutato con favore l'inizio "di una lunga marcia" destinata a compiere un cambiamento "anche culturale dell"assetto dello Stato". "La Lombardia ancora una volta conferma così - ha concluso Boni - il suo ruolo di guida nei confronti delle altre Regioni italiane".
Per Massimo Corsaro (Alleanza nazionale), "ottenendo un più ampio spazio di intervento diretto, la Lombardia rafforzerà il ruolo di riferimento che le è riconosciuto nell'ambito socio-economico, a beneficio di tutte le articolazioni dello Stato e dell'interesse della collettività nazionale".
Soddisfazione è stata espressa anche da Gian Carlo Abelli (Forza Italia) per l'esito di un processo "iniziato da un confronto sereno in Consiglio regionale, con un atteggiamento responsabile di alcune forze dell'opposizione. Ora siamo al banco di prova del passaggio dalle buone intenzioni ai fatti coerenti". (Ln)

AVVERTENZA: Notizia tratta da 'Lombardia notizie'

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