Nella notte dal 18 al 19 ottobre, i capi di Stato e di governo hanno adottato il testo finale del trattato di riforma.


Il vertice di Lisbona ha messo fine a sei anni di discussioni sulle istituzioni dell'Unione europea. Grazie al nuovo trattato di riforma, l'UE è pronta ad affrontare le sfide del XXI secolo, come la globalizzazione e il cambiamento climatico.


È dal 23 luglio che gli esperti degli Stati membri erano impegnati nella stesura del nuovo trattato, conformemente al mandato definito in occasione del Consiglio europeo di giugno. Superate le ultime divergenze, i capi di Stato e di governo sono finalmente riusciti a mettersi d’accordo su un testo che dovrebbe facilitare notevolmente il lavoro dell’Unione.


Sono stati compiuti numerosi passi avanti: con il nuovo trattato, i cittadini potranno far sentire la loro voce negli affari europei e i loro diritti saranno formalmente sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali. L’UE sarà in grado di rispondere più efficacemente alle loro aspettative nei settori dell’energia, dello sviluppo sostenibile, della criminalità internazionale e dell’immigrazione. Essa potrà infine parlare con una sola voce sulla scena internazionale.


Dopo aver raggiunto l’accordo sul trattato, i leader europei si sono rimessi al lavoro sul punto successivo dell’ordine del giorno: la risposta dell’UE alla globalizzazione. La Commissione ha proposto all’inizio del mese di incentrare la strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione su quattro assi prioritari: ricerca e innovazione, contesto in cui operano le imprese, investimenti nel capitale umano, energia e cambiamento climatico.


Il trattato di riforma dovrebbe essere firmato in dicembre e ratificato prima delle elezioni europee del giugno 2009.



(Dal sito web della Commissione)

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