IL VENETO CHIEDERA’ UN’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

(AVN) – Venezia, 17 luglio 2007
Il Veneto ha compiuto oggi un passo avanti importante nel percorso di attuazione del nuovo articolo 116 della Costituzione con l’approvazione in Giunta regionale di un documento con le proposte da avanzare allo Stato ai fini del raggiungimento di un’autonomia differenziata, con l’attribuzione di ulteriori competenze e delle relative risorse. Lo ha annunciato il presidente della Regione Giancarlo Galan presentando, insieme agli assessori, i contenuti del documento e il percorso che la proposta dovrà seguire. “Questa – ha detto Galan – è una delle tre partite, insieme al federalismo fiscale e al nuovo Statuto regionale, su cui si gioca il futuro della nostra regione e che sono strettamente collegate una all’altra”. Il presidente ha detto che bisogna prendere atto che “l’attuazione di un federalismo fiscale pieno, fondato sulla responsabilità degli amministratori delle Regioni non è oggi alla portata del nostro Paese”. Il modello che si sta delineando aumenterà nella migliore delle ipotesi del 7% grado di autonomia finanziaria del bilancio annuale della Regione. E’ comunque anche questo un passo in avanti che “infrange un mito” e cioè che è lo Stato che preleva i soldi e li ridistribuisce. “Sarà compito di tutti noi riuscire allargare questo spiraglio”. L’altra partita è quella dello Statuto regionale e “il Veneto – ha fatto rilevare Galan - ha più bisogno di qualsiasi altra regione di uno Statuto che sia al pari con i tempi. Io credo che uno Statuto definito e approvato presto e bene rappresenterebbe anche il sostegno migliore e più importante a quanto stiamo chiedendo al Parlamento nazionale sia sul fronte dell’art. 119, sia dell’art. 116”. Per quanto riguarda la proposta di autonomia differenziata, Galan ha fatto presente che il Veneto si pone dopo il Piemonte e la Lombardia ma la differenza è che quella veneta non è solo un’elencazione di materie ma è corredata da un approfondimento di tipo giurisprudenziale. “Quindi partiamo nel migliore dei modi”. L’articolo 116 della Costituzione, al terzo comma, prevede che le Regioni a statuto ordinario possano acquisire “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” rispetto a quelle oggi costituzionalmente spettanti ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione. Le materie prioritariamente individuate, partendo da quelle di maggiore impatto sui cittadini e sulle imprese del Veneto, sono tutela della salute, istruzione, tutela e valorizzazione dei beni culturali, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi, potere estero della Regione, organizzazione della giustizia di pace. Ma al fine di individuare ulteriori competenze da richiedere allo Stato, le trattative del Presidente della Regione con il Governo riguarderanno anche altre importanti materie, quali: tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ordinamento della comunicazione, previdenza complementare e integrativa, protezione civile, infrastrutture e infine casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale e enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Spetterà ora al Consiglio Regionale procedere alla approvazione del documento dando mandato al Presidente della Regione di condurre il negoziato con il Governo, al fine di definire e sottoscrivere l’intesa che riconoscerà al Veneto un’autonomia differenziata. Una volta raggiunta l’intesa Stato-Regione, dovrà essere recepita in una specifica proposta di legge statale da parte del Consiglio Regionale, su iniziativa della Giunta, da trasmettere al Parlamento. La legge statale dovrà essere quindi approvata a maggioranza assoluta dei componenti delle Camere e opererà una variazione del riparto delle competenze oggi previste dall’articolo 117 della Costituzione, con riguardo alla sola Regione del Veneto. “Un percorso difficile e complicato – ha concluso Galan – ma anche entusiasmante. Io sono ottimista perché è un’opportunità che lo Stato ha previsto per dare alle Regioni a statuto ordinario quell’autonomia che diversamente non riuscirebbe a dare”.

 Comunicato n. 1135/2007 pres.

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