Malgrado l’impegno regionale a “ripulire” l’universo normativo, dalla formulazione della stima delle leggi e degli atti normativi vigenti in ciascun ordinamento emerge, però, a prima lettura, una situazione di “congestionamento”.
In molte regioni, infatti, il numero delle leggi vigenti (incluse quelle non espressamente abrogate) è ancora molto elevato: in Sardegna risultano vigenti 1950 leggi, seguono l’Abruzzo con 1919 leggi, il Lazio con 1800 leggi e 76 regolamenti, la Valle d’Aosta con 1605 atti normativi (1536 leggi e 69 regolamenti), il Friuli con 1479 leggi e 300 regolamenti e la Lombardia con 1155 leggi e 65 regolamenti.
La situazione è meno grave nelle altre regioni dove permane, comunque, una vigenza elevata di atti normativi: Marche (842 leggi e 43 regolamenti), Piemonte (803 leggi), Puglia (755 leggi), Calabria (713 leggi), Liguria (700 leggi), Basilicata (663 leggi ), provincia autonoma di Bolzano (648 leggi), Emilia Romagna (616 leggi e 24 regolamenti), Umbria (570 leggi e 38 regolamenti), Toscana (556 leggi), Campania (550 leggi), Molise (439 leggi e 13 regolamenti) e provincia autonoma di Trento (403 leggi). Le regioni Sicilia e Trentino Alto Adige non sono state in grado di formulare la stima.
Una precisazione è d’obbligo. E’ chiaro, infatti, che questi dati, singolarmente considerati, risultano eccessivi mentre, potendo essere letti rispetto all’intera produzione normativa, assumerebbero un valore diverso. Non tutte le regioni hanno, infatti, fornito dati complessivi (di produzione e di abrogazioni) pertanto, i numeri riportati in precedenza servono solo a “fotografare” una situazione. Per le regioni che hanno provveduto ad elencare dati completi, il risultato raggiunto (leggi vigenti), pur rimanendo elevato, riflette, comunque, una concreta azione di “ripulitura” dell’ordinamento. Così si può certamente dire per le regioni Valle d’Aosta che, a fronte di 2524 atti normativi approvati (2420 leggi e 104 regolamenti), ne ha abrogati 919 (884 leggi e 35 regolamenti); Lombardia che delle 1808 leggi e 74 regolamenti prodotti ne ha abrogati, rispettivamente, 653 e 9; Piemonte che su 1761 leggi ne ha abrogate esplicitamente 312 ma ne considera altre 646 non più operanti per esaurita efficacia temporale e 95 abrogate implicitamente; Basilicata che nel complesso del “prodotto” di 1523 leggi ha provveduto ad abrogarne 860; Puglia che delle 1142 leggi ne ha abrogate 387 e, infine Emilia Romagna che ha ridotto il complesso normativo (1138 leggi e 60 regolamenti emanati) abrogandone, rispettivamente, 522 e 36. Quest’ultima regione, a completamento dei dati e a riprova dell’impegno concreto verso la semplificazione e il riordino, segnala che nell’ultimo periodo (gennaio – novembre) il rapporto tra leggi approvate e leggi abrogate è di 39 a 41.

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2001
1. RIORDINO NORMATIVO E QUALITA' DELLA LEGISLAZIONE (Aida G. Arabia)


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