Le regioni non mancano inoltre di sottolineare la rilevanza anche di ulteriori organismi consultivi.
In particolare è evidenziato il ruolo - almeno in termini potenziali - dei Consigli regionali dell'economia e del lavoro (C.R.E.L.).
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad istituti in taluni casi già previsti dalla legislazione regionale meno recente (v., ad es., l.r. Sicilia n. 6/1988; l.r. Piemonte n. 43/1994; l.r. Valle d'Aosta n. 70/1994; l.r. Puglia n. 10/1995; l.r. Abruzzo n. 77/1996; l.r. Basilicata n. 30/1997), la cui incidenza però sembra destinata a rafforzarsi nella prospettiva di garantire una sede stabile di consultazione e di concertazione tra la regione e le forze sociali, produttive e sindacali.

Anche per questo profilo appare significativa l'esperienza più recente dell'Emilia Romagna, che istituzionalizza la conferenza regionale per l'economia e il lavoro con la l.r. 3/1999, di attuazione del d. dlgs. 112/98; così facendo la regione opera contestualmente alla definizione di una sistema articolato e stabile di raccordi, che si articola - nel rinnovato contesto delle competenze regionali e locali - sia sul versante delle autonomie locali (Conferenza regione-autonomie locali), sia su quello delle forze economiche e sindacali (Conferenza regionale per l'economia e il lavoro), sia su quello degli organismi e delle associazioni rappresentativi del terzo settore (Conferenza regionale del terzo settore).

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