Uno dei canali informativi regolari sulle modalità di partecipazione delle regioni all’elaborazione di norme comunitarie è rappresentato dagli uffici di rappresentanza a Bruxelles, secondo quanto indicato da Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. Riguardo all’attività di tali uffici, si può prendere ad esempio la regione Puglia, la quale precisa che l’ufficio per i rapporti con le istituzioni dell’Unione europea, istituito con regolamento di organizzazione n.2/2000, nell’ambito del Gabinetto del Presidente della Giunta con sede a Bruxelles, segue, in via sistematica, l’attività svolta dal Presidente in ambito comunitario e cura i rapporti istituzionali con le diverse articolazioni strutturali dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa. La stessa regione evidenzia, inoltre, che un altro canale informativo è rappresentato dall’“Area delle politiche comunitarie”, istituita con L.r. 3/1995 concernente le procedure per l’attuazione del Programma Operativo 1994/99, volta a curare il coordinamento dei programmi cofinanziati con i fondi strutturali e assicurare ogni utile raccordo con il livello centrale dello Stato e con i Servizi della Commissione europea. La regione Lombardia fornisce delle informazioni molto dettagliate su questo aspetto, evidenziando che il Ministero delle politiche comunitarie, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, la Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome ha avviato delle Sessioni di confronto tra amministrazioni locali, parti sociali e categorie produttive, nell’intento di formare una posizione italiana nel negoziato comunitario. Sono stati istituiti, in particolare, dei gruppi di lavoro suddivisi per aree tematiche: mercato interno, consumatori, turismo; lavoro, politiche sociali, ricerca, educazione e cultura; industria, telecomunicazioni, trasporti ed energia; ambiente, agricoltura e sanità. Questi gruppi di lavoro, che si riuniscono periodicamente dall’autunno del 2000 presso la sede del CNEL, affrontano i principali temi oggetto del programma di lavoro del Consiglio europeo. Gli esiti delle discussioni rappresentano lo strumento di orientamento per i delegati italiani incaricati a Bruxelles della negoziazione comunitaria.
Altri canali informativi regolari sono costituiti dalla Rappresentanza italiana permanente presso l’Unione europea (Emilia-Romagna, Marche); dal Comitato delle regioni (Piemonte); dalle comunicazioni in aula del Presidente della Giunta regionale e dalle relazioni di settore da parte degli assessori (Campania); dagli strumenti informatici, dai contatti diretti sia a livello politico, sia con i funzionari dei Ministeri interessati, nonché con le istituzioni comunitarie mediante visite di assessori e funzionari a Roma e a Bruxelles (Friuli Venezia Giulia). L’unico canale informativo riguardante il Consiglio regionale è indicato dalla regione Liguria con riferimento alla Commissione Speciale per gli affari comunitari, istituita con deliberazione del Consiglio regionale n.35/2000.
Per quanto riguarda le posizioni assunte dalla Giunta regionale nell’ambito della sessione comunitaria Conferenza Stato-Regioni, la quasi totalità delle regioni non ha delle procedure che indichino le modalità di informazione al Consiglio regionale. Solo la Liguria ha previsto che, a seguito di ogni sessione comunitaria della Giunta regionale, la stessa presenti al Consiglio una relazione concernente, tra l’altro, i contenuti e le determinazioni assunte nell’ambito della stessa sessione della Conferenza Stato-Regioni.
Nelle altre regioni, il Presidente della Giunta informa il Consiglio in sede di relazione sulle politiche comunitarie (Abruzzo) o tramite le risposte ad interrogazioni o relazioni dell’assessore al ramo o dello stesso Presidente (Calabria, Molise, Umbria) rese direttamente in aula o presso le Commissioni consiliari permanenti competenti per materia (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Umbria; Valle d’Aosta) oppure attraverso l’utilizzazione degli istituti di controllo politico da parte dell'assemblea elettiva nei confronti dell’esecutivo previsti dal regolamento consiliare (Lazio, Marche, provincia autonoma di Trento) o mediante audizioni periodiche di rappresentanti del governo regionale da parte della Commissione CE dell’Assemblea regionale (Sicilia). La regione Marche evidenzia che la Giunta non fornisce informazioni attraverso gli ordinari mezzi regolamentari né in sede assembleare né durante le sedute delle Commissioni consiliari. Tuttavia, i singoli consiglieri possono utilizzare gli strumenti ordinari che il regolamento interno prevede con funzione di informazione e controllo sull’operato dell’organo esecutivo regionale. La provincia autonoma di Bolzano precisa che sono presenti più canali informativi. In particolare, il Presidente della provincia informa il Consiglio sulle politiche comunitarie della Giunta attraverso i diversi strumenti di controllo politico previsti dal regolamento interno (risposte ad interrogazioni scritte dei consiglieri oppure prese di posizione nell’ambito delle interrogazioni orali su temi di attualità durante le sedute consiliari). Inoltre, a livello amministrativo, i funzionari del Consiglio partecipano regolarmente a specifici incontri organizzati dalla Giunta provinciale, nell’ambito dei quali esperti in materia di politica comunitaria e di diritto comunitario relazionano sulle novità politiche, legislative e amministrative dell’Unione europea.
Più informali le modalità indicate dalla Lombardia (occasionalmente e attraverso i media o contatti personali di consiglieri e funzionari) e dal Piemonte (scambio di documenti tra uffici consiliari e quelli dell’esecutivo).

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2001
2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia R. Sciumbata)




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