Nel periodo considerato, l’integrazione tra le politiche dell’Unione europea e le politiche regionali ha avuto luogo, soprattutto, con la predisposizione e l’attuazione dei programmi comunitari finanziati con i fondi strutturali. Le modalità di intervento dei singoli investitori istituzionali sono le seguenti: la Giunta regionale predispone una proposta generale relativa al programma comunitario di riferimento (Docup per l’obiettivo 2, POR e Complementi di programmazione per l’Obiettivo 1, Piani settoriali) e la presenta al Consiglio regionale per l’approvazione. La proposta del programma o del piano, che diventa oggetto di negoziato con il Ministero del bilancio e con la Commissione europea, viene poi definitivamente approvata da quest’ultima. L’autorità responsabile dell’attuazione è la regione, che opera attraverso specifiche leggi regionali di attuazione. Da evidenziare, inoltre, l’attività di valutazione e di monitoraggio che la regione svolge attraverso la partecipazione ai Comitati di sorveglianza dei programmi operativi istituiti a livello regionale o di amministrazione centrale, la cui composizione deve riflettere quella del Comitato di sorveglianza del Quadro Comunitario di Sostegno. L’art.35 del Reg. CE 1260/99 specifica, infatti, che ogni QCS o Docup e ogni Programma Operativo devono essere seguiti, appunto, da un Comitato di Sorveglianza.
Altri momenti d’integrazione si verificano con l’“adattamento” delle leggi regionali che prevedono aiuti a finalità regionale a seguito dell’adozione, da parte dell’Unione europea, di nuovi Orientamenti in materia. Ad esempio, la regione Sardegna, con la legge regionale n.21/2000, ha ridisciplinato la maggior parte degli interventi regionali in agricoltura. Le province autonome di Trento e di Bolzano indicano quale momento d’integrazione, la notifica (che fa capo alla Giunta provinciale) ai competenti organi comunitari delle leggi contenenti aiuti nei settori dell’economia locale (art.88 TUE). La notifica finale del disegno di legge alla Commissione europea è effettuata dal Presidente della provincia dopo l’approvazione da parte del Consiglio provinciale. La regione Lazio specifica che l’integrazione avviene, in via mediata, attraverso la partecipazione dei rappresentanti regionali alla Conferenza Stato-Regioni, sessione comunitaria, e, in via diretta, attraverso l’attività del Comitato delle regioni e di singoli comitati costituiti per materie specifiche. La regione Lombardia indica, invece, l’utilizzo delle strumentazioni per la rilevazione dei dati di monitoraggio (fisico, finanziario e procedurale), sottolineando che il sistema di monitoraggio per i programmi 2000-2006 è Monitor. Le Direzioni Generali incaricate di svolgere le funzioni di Autorità di gestione (DG Formazione Ob.3, Industria Ob.2 e Interreg III e Agricoltura Leader plus) si impegnano ad implementare il sistema di monitoraggio regionale in coordinamento con quello nazionale e in raccordo con la struttura Strumenti comunitari in capo alla DG Presidenza.

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2001
FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia R. Sciumbata)


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