Relativamente ai casi di integrazione tra le politiche dell’Unione europea e le politiche regionali, le regioni fanno riferimento principalmente alla politica di coesione economica e sociale, attuata dagli Stati membri attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali, e alle politiche settoriali (agricoltura, industria, formazione professionale e lavoro, pesca, trasporti, turismo).
La maggiore integrazione è realizzata tramite la partecipazione alla predisposizione dei programmi cofinanziati e la gestione degli stessi, nonché la responsabilità dell’attuazione, della valutazione e del monitoraggio degli interventi. La regione Marche indica, quale modalità di integrazione, oltre alla partecipazione ai programmi anche il conseguente negoziato per l’approvazione degli stessi. I principali programmi indicati sono i seguenti: Documenti Unici di Programmazione relativi all’Obiettivo 2 (regioni del centro-nord), Programmi Operativi Regionali riguardanti l’Obiettivo 1 (regioni del sud), Programmi comunitari concernenti l’Obiettivo 3 (FSE), oltre ai Piani settoriali (Piano di Sviluppo Rurale, Piano per la formazione, Programma di riqualificazione della pesca) e alle Iniziative comunitarie, tra cui Interreg III, Leader plus, Equal, Urban.
Alcune regioni, invece, precisano le materie e i settori di maggiore integrazione: agricoltura, lavoro e formazione (Calabria), cui sono aggiunti turismo e attività produttive (Campania, Lazio), ambiente, trasporti e piccole e medie imprese (Piemonte), opere pubbliche, ricerca, energia e tutela dei consumatori (province autonome Trento e Bolzano).
La regione Toscana indica altri casi di integrazione, come, ad esempio, a Bruxelles l’ufficio di collegamento e, soprattutto, la Sede Comune delle regioni del centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria e Toscana), istituita nel 1998, con compiti informativi e di collegamento con gli uffici della Commissione europea (principalmente con la Divisione “Politiche regionali”), con il Parlamento europeo e con il Comitato delle regioni. La stessa regione Toscana indica anche la Commissione Speciale per i rapporti con l’Unione europea (istituita con delibera n.143 del 7 giugno 2000), che cura i rapporti con l’Unione europea, fornisce informazioni e documentazione sui provvedimenti dell’Unione, presenta proposte al Consiglio per atti di indirizzo e programmazione concernenti l’attuazione delle politiche comunitarie e promuove la partecipazione dei cittadini e delle istituzioni al processo d’integrazione europea.
La regione Abruzzo è l’unica a precisare che la maggiore integrazione tra le politiche dell’Unione europea e quelle regionali avviene nell’ambito delle discussioni delle leggi regionali di recepimento delle direttive europee in Commissione o nell’aula consiliare.

Tratto da
Rapporto sulla legislazione 2001
2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia R. Sciumbata)


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