Il primo e naturale profilo di approfondimento concerne le attività di informazione e di consultazione svolte presso il consiglio, prevalentemente dalle commissioni nella fase di predisposizione e di istruzione dei provvedimenti legislativi. A tale riguardo le risposte delle regioni offrono delle indicazioni che sembrano far emergere, oltre a una qualche diversità sul piano quantitativo, una considerazione piuttosto scettica nei confronti del c.d. modello tradizionale di consultazione e partecipazione dei soggetti esterni alla attività (legislativa) della regione. Alla compiutezza delle previsioni normative (statutarie e regolamentari) non corrisponderebbe cioè, sul piano della efficacia e forse, ancor prima, su quello della effettività, una adeguata incidenza degli interventi esterni sul prodotto decisionale regionale.
In qualche caso emergono però esplicite e assai significative indicazioni, che attestano l'affermarsi, in termini sempre più incisivi, di specifici processi consultativi, affidati a commissioni speciali, riguardanti processi organici di riforma ordinamentale, organizzativa e funzionale del sistema regionale. Emblematica a questo riguardo l'esperienza della Lombardia per l'attuazione delle cc.dd. leggi Bassanini, che ha visto un articolato processo consultativo che ha coinvolto, con la istituzione di una commissione speciale presso il consiglio e di uno specifico tavolo di confronto presso la giunta, gli enti locali e quelli funzionali, ma anche i soggetti rappresentativi del mondo economico e sociale.

La specificità del modello consultivo della Lombardia (ma v. anche l'Emilia Romagna, che aveva istituito presso la giunta uno specifico tavolo di confronto) per l'attuazione delle leggi Bassanini - come emerge dal questionario - è dovuta però in larga parte al mancato avvio in quella realtà regionale (come in altre) della Conferenza regionale delle autonomie locali (prevista successivamente proprio dalla l.r. Lombardia 1/2000, nonché dalla l.r. Emilia Romagna 3/1999, di attuazione del d. lgs. 112/98); laddove invece già operative, le conferenze hanno costituito il luogo naturale della consultazione tra regione ed altre istituzioni locali per la definizione delle scelte attuative del sistema regionale nel suo complesso (v. oltre).

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