La sezione, avviata nel 2008, comprende 20 pagine regionali dedicate al tema delle politiche di innovazione e trasferimento tecnologico. L'accesso alle pagine si trova in calce al presente testo.

Ogni pagina è suddivisa in tre sezioni:

1.  La prima è dedicata alla normativa, dalla prima legislazione regionale, della Sardegna, nel 1954. E’ a sua volta suddivisa in tre sezioni:

    a.            attività produttive, ovvero le politiche di innovazione, trasferimento e ricerca industriale;

    b.            agricoltura e ambiente che, soprattutto in questi anni sono risultati essere settori di particolare interesse per lo sviluppo di innovazioni in relazione ai temi dell’impatto climatico e dello sviluppo e tutela dei prodotti caratteristici del nostro territorio;

    c.            altri settori, dove si colloca quella normativa, di carattere regionale, dedicata per esempio al diritto allo studio, al finanziamento di dottorati di ricerca o a politiche che coinvolgono centri di ricerca ed università, la cui competenza è concorrente con quella dello Stato.

2.  La seconda sezione è dedicata alla programmazione, in particolare a quella cofinanziata dalla UE, sempre sui temi della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Anche in questo caso vi sono singole sezioni, quattro in totale, dedicate alla programmazione nei sessenni 2000 – 2006 e 2007 – 2013. Anche questa sezione attende l’aggiornamento alla programmazione 2014 – 2020.

3.   La terza sezione è invece dedicata agli Enti regionali (pubblici e privati) coinvolti nelle politiche innovative. E’ in aggiornamento permanente. In essi non sono state comprese le Università e gli istituti del CNR, ma sono stati compresi gli eventuali Liason Office, distretti tecnologici ed enti vari esplicitamente dedicati al trasferimento delle politiche o alla ricerca.

In questi anni le pagine sono state di supporto alla elaborazione di alcuni contributi al Rapporto sul Regionalismo. Hanno la particolarità, rispetto ad altre indagini svolte sullo stesso tema, di considerare non la singola legge esplicitamente dedicata alla ricerca e all’innovazione, ma il complesso di normative che, a vario titolo, intervengono su questo ambito (da incentivi specifici a normative dedicate a imprese particolari o settori particolari dell’economia territoriale).

Per il 2000 – 2006, per quanto relativo alla programmazione, si è cercato di recuperare anche le valutazioni effettuate, in particolare in sede UE o di Comitati di sorveglianza dei POR, delle attività svolte.

Per gli Enti, si è tenuto conto della complessità dei soggetti che negli anni sono nati o si sono costituiti a partire dalle politiche nazionali e/o regionali, come bel caso dei distretti tecnologici.

Le politiche previste per il 2014 – 2020 sottolineano la trasversalità della tematica in ambito settoriale ma, allo stesso tempo, richiedo una esplicitazione delle strategie innovative scelte. Lo studio di tali strategie, per altro oggetto già di una prima valutazione in sede UE, citata nell’ultimo contributo al Rapporto regionalismo, è sotto monitoraggio, anche per verificare se le Regioni abbiano operato in modo semplicemente “imitativo” delle best practice esistenti o si siano effettivamente rapportate a concrete strategie di sviluppo economico territoriale (massa critica su settori e ambiti scientifici).

Dal 2011 ad oggi i contenuti delle pagine sono stati ricercati e impostati da Chiara Cavallaro. Le versioni precedenti sono state realizzate con il supporto tecnico Cinzia Spaziani, Stefania Calisi e Filomena Guglielmi.

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