La Task force per la sussidiarietà e la proporzionalità e per “fare meno in modo più efficiente” è stata istituita dal Presidente della Commissione il 14 novembre 2017[1] allo scopo di approfondire: a) le modalità per migliorare l’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità nell’attività delle istituzioni dell’Unione, in particolare per quanto riguarda l’elaborazione e l’attuazione della legislazione e delle politiche dell’Unione; b) l’individuazione di settori di intervento in cui, nel tempo, il processo decisionale e l’attuazione potrebbero essere interamente o parzialmente riattribuiti agli Stati membri; (c) l’individuazione di modalità per coinvolgere meglio le autorità regionali e locali nell’elaborazione e nel follow-up delle politiche dell’Unione. L’istituzione di una commissione ad hoc era stata annunciata il 13 settembre 2017, in occasione del discorso sullo “Stato dell’Unione 2017” dinanzi al Parlamento europeo[2], e rinveniva il suo background nel Libro bianco sul futuro dell’Europa (nello specifico, lo scenario 4 “Doing less more efficiently”) adottato pochi mesi prima[3].

La Task force è stata presieduta dal primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e composta da tre membri del Comitato delle regioni - il presidente Karl-Heinz Lambertz (Belgio), Michael Schneider (Germania) e François Decoster (Francia) - e tre membri di parlamenti nazionali – Toomas Vitsut (Estonia), Kristian Vigenin (Bulgaria) e Reinhold Lopatka (Austria)[4]; della commissione avrebbero dovuto far parte anche tre membri designati dal Parlamento europeo, il quale non ha mai esercitato tale facoltà.

Per lo svolgimento del mandato affidatole la Task force si è avvalsa di un'audizione pubblica e di un’ampia attività di consultazione che ha consentito l’invio di contributi da parte di numerose parti interessate (tra cui il Comitato delle Regioni e le Regioni con poteri legislativi (RLEG). Per l’Italia, ad esempio, hanno partecipato con due distinti contributi il Consiglio regionale della Calabria e la Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni italiane[5].

Il 10 luglio 2018 la Task force ha consegnato la sua relazione finale al Presidente della Commissione, in cui vengono formulate alcune conclusioni generali, nove raccomandazioni e misure concrete di attuazione rivolte alle autorità nazionali, regionali e locali e alle Istituzioni europee[6].

Nelle conclusioni si afferma, in sintesi, che per una migliore definizione delle politiche europee e una maggiore efficienza nell’impiego delle risorse sono necessarie nuove modalità operative in grado di consentire una effettiva partecipazione delle autorità nazionali, locali e regionali, le quali svolgono un ruolo fondamentale nell’attuazione pratica della legislazione europea. Il metodo di lavoro dovrebbe condurre ad una “sussidiarietà più attiva” (“Active Subsidiarity”), idonea ad assicurare anche una maggiore comprensione e accettazione dei motivi per cui le politiche vengono attuate a livello di Unione europea[7].

Le nuove modalità si sostanziano in alcune proposte concrete delineate nel documento: l’utilizzo di una griglia-tipo per la valutazione della sussidiarietà (allegata al rapporto) che possa consentire alle diverse istituzioni coinvolte (europee, nazionali e subnazionali) di utilizzare una metodologia comune per valutare in maniera più coerente e omogenea la sussidiarietà e la proporzionalità durante l’intero processo decisionale e non solo nella fase iniziale (Raccomandazione 1); alcune proposte di modifica dei meccanismi di controllo della sussidiarietà e proporzionalità, che possono portare all’innalzamento del termine per presentare i pareri su progetti di atti legislativi dell’UE da 8 a 12 settimane (Raccomandazione 3); nuove modalità per coinvolgere le autorità regionali e locali (Raccomandazioni 2, 4, 5, 6, 7, 8). L’attività della Task force sono state riprese nel discorso del Presidente della Commissione europea sullo Stato dell’Unione il 12 settembre 2018[8] e si inseriscono nell’ambito delle riflessioni sul futuro dell’UE che continueranno nel 2018 e nel 2019 attraverso vari appuntamenti. In particolare, appaiono significativi: la conferenza sulla sussidiarietà organizzata dalla Presidenza austriaca il 15 e 16 novembre 2018 a Bregenz; il vertice europeo delle città e delle regioni che si svolgerà a Bucarest nel marzo 2019; il vertice dei capi di stato e di governo dell’UE che si terrà a Sibiu il 9 maggio 2019. Quest’ultimo sarà il primo incontro dei leader europei dopo il recesso del Regno Unito e l’ultima riunione prima delle elezioni del Parlamento europeo fissate il 23 maggio 2019.  

Una riflessione sul ruolo delle autorità locali e regionali è stata avviata anche da parte del Comitato europeo delle Regioni (CdR) e dalle associazioni dei governi locali e regionali di tutta l'Unione europea con l’istituzione di una più intensa collaborazione: il 4 luglio 2018, su invito del Comitato delle Regioni e insieme al Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa (CCRE), i sindaci e i presidenti delle città e delle regioni dell'UE si sono riuniti a Bruxelles per discutere le principali sfide che devono affrontare in vista delle trasformazioni in atto nel contesto europeo[9]. L’incontro ha seguìto la risoluzione del Parlamento europeo del 3 luglio 2018, che include la richiesta di partecipazione permanente del CCRE all'elaborazione delle politiche dell'UE, e si colloca all’interno di un dibattito più ampio che continuerà con la Settimana europea delle regioni e delle città dall’8 all’11 ottobre 2018. In questa occasione, il Presidente del CdR consegnerà il suo discorso annuale sullo "Stato delle regioni dell'UE" e il Comitato delle Regioni adotterà una relazione sul futuro dell'Europa che andrà ad arricchire gli studi sulla posizione delle autorità locali e regionali nella costruzione europea in vista delle elezioni del Parlamento europeo.

Le ragioni di una riflessione specifica e approfondita dell’argomento sono evidenti in un contesto istituzionale complesso e variegato quale quello europeo, in cui vi sono 41 camere parlamentari nazionali, 74 assemblee legislative regionali, 280 regioni e 80000 autorità locali, tutti diversamente coinvolti nell’applicazione del diritto europeo e nella implementazione delle politiche dell’Unione europea. 

Il dibattito avviato diviene inoltre particolarmente significativo nel momento storico attuale che, in diversi scenari politici e istituzionali, ha visto emergere il risentimento di parte della popolazione (come si evince dalle consultazioni elettorali svoltesi in UK, Stati Uniti e Italia) a seguito di una differenziazione sociale e territoriale divenuta sempre più marcata. 

La globalizzazione dell’economia ha portato nel tempo ad una dispersione della partecipazione democratica e ad un accentramento dei processi decisionali. La crisi economica dell’ultimo decennio ha penalizzato alcuni territori e fasce della popolazione in maniera maggiore rispetto ad altre. La tenuta delle istituzioni democratiche e del costituzionalismo rendono ormai necessari un cambiamento delle modalità operative e una diversa articolazione delle politiche pubbliche.

In questa prospettiva può essere collocata, per alcuni aspetti, la richiesta di maggiore autonomia da parte delle Regioni italiane, attraverso i meccanismi dell’art. 116 Cost. 3 comma, che ha dato l’avvio ad una nuova fase del regionalismo.

In uno scenario di tal sorta, infatti, il recupero e la valorizzazione dei livelli di governo più vicini ai cittadini e una più attenta definizione delle politiche pubbliche in base ai principi di sussidiarietà e proporzionalità possono rappresentare uno snodo cruciale.

 

Rassegna schematica delle nuove modalità operative tratta dal

Rapporto della Task force per la sussidiarietà e la proporzionalità:

   

Task force per la sussidiarietà e la proporzionalità e per “fare meno in modo più efficiente”. Relazione al presidente della Commissione europea. 10 luglio 2018. (pdf download)

                       

 


[1] Decision of the President of The European Commission on the establishment of a Task Force on Subsidiarity, Proportionality and "Doing Less More Efficiently", Brussels, 14.11.2017 C(2017) 7810. https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/2017-c-7810-president-decision_en_1.pdf.

[2] Nel discorso il Presidente della Commissione aveva affermato “voglio che la nostra Unione si concentri di più sulle cose che contano, sulla base del lavoro già svolto dalla Commissione. Non dobbiamo intrometterci nella vita dei cittadini europei regolandone ogni aspetto. Dobbiamo essere grandi sulle grandi questioni. Non dobbiamo irrompere con un fiume di nuove iniziative né cercare di appropriarci di altre competenze. Dobbiamo anzi restituire competenze agli Stati membri quando ha senso farlo.” http://europa.eu/rapid/press-release_SPEECH-17-3165_it.htm.

[3] Commissione europea, Libro bianco sul futuro dell’Europa. Riflessioni e scenari per l’UE a 27 verso il 2025. COM(2017) 2025 del 1° marzo 2017. https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/libro_bianco_sul_futuro_dell_europa_it.pdf.

[4] Decision of the President of The European Commission on on the Appointment of Members to the Task Force on Subsidiarity, Proportionality and "Doing Less More Efficiently" Brussels, 18.1.2018 C(2018) 406. https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/task-force-members-appointment-c-2018-406_en.pdf.

[7] Ibidem. 

[8] Jean Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, Stato dell’Unione 2018 (12 settembre 2018).

[9] Future of Europe: European Committee of the Regions and local government associations join forces. Comitato delle Regioni, Press release del 4 luglio 2018, Multi-level governance and devolution. https://cor.europa.eu/en/news/Pages/Future-of-europe-CoR-and-local-government-associations-join-forces.aspx

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