RegHub è una rete di ‘punti di contatto’ subnazionali (‘regional hubs’) creata nel 2018 dal Comitato europeo delle Regioni con la funzione di raccogliere e valutare le esperienze di attuazione delle politiche dell’UE.  

Il concetto di hub regionale indica una “entità territoriale subnazionale chiamata ad attuare politiche dell'UE” che può comprendere anche “comunità, dipartimenti, Land, province, contee, città metropolitane, grandi città o gruppi di città minori, grandi enti locali o gruppi di enti locali minori, nonché entità territoriali transfrontaliere come i GECT e le euroregioni”[1]. In concreto, ogni hub regionale nomina un ‘punto di contatto’ (un funzionario pubblico situato presso una amministrazione subnazionale e nel territorio dell’‘hub’) destinato a lavorare con la rete e ad operare come punto di collegamento tra il Comitato delle Regioni (l’UE) e il livello locale e regionale. Attraverso consultazioni periodiche, il ‘punto di contatto’ raggiunge e coinvolge tutti i soggetti che partecipano all’attuazione delle politiche europee e fornisce riscontri tecnici sulle varie esperienze.   

La rete Reg-Hub rappresenta una misura concreta di attuazione delle raccomandazioni contenute nella relazione della Task force per la sussidiarietà e la proporzionalità e per “fare meno in modo più efficiente”[2], ed è stata lanciata per un primo biennio come progetto pilota che prevedeva il coinvolgimento di 36 membri[3]. 

Per l’Italia, ad esempio, hanno aderito le Regioni: Umbria e Veneto (come unico hub), Molise, Calabria, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano.

Questa prima fase (2019-2020) si è conclusa con la pubblicazione di un rapporto dove sono esposte le attività svolte e i risultati raggiunti durante il biennio[4].

L’esperienza è stata valutata positivamente anche dalla Commissione europea che, nella decisione dell’11 maggio 2020, ha istituzionalizzato e integrato la rete RegHub all'interno della sua nuova piattaforma "Fit for future" (un gruppo di esperti che aiuterà la Commissione a semplificare la normativa dell'UE)[5] allo scopo di rafforzare il ruolo del Comitato europeo delle regioni e degli enti subnazionali.

In considerazione dei risultati raggiunti e del ruolo svolto dalla rete RegHub, il 30 ottobre 2020 il Comitato delle Regioni ha deciso di avviare la seconda fase (Reg-Hub 2.0), invitando un numero più ampio di attori a presentare nuove candidature di adesione alla rete[6]. La domanda di adesione deve essere inviata entro il 30 novembre 2020 compilando un modulo direttamente sul portale della rete[7].

Il progetto rivela una delle trasformazioni degli ultimi anni: la richiesta di una maggiore rilevanza degli enti subnazionali a livello nazionale ed europeo. 

 

*Le istituzioni territoriali interessate possono rivolgersi, per ulteriori informazioni, alla dott.ssa Gabriella Saputelli (e-mail: gabriella.saputelli@cnr.it).

 

[3] CoR, 186th Meeting of the European Committee of the Regions Bureau – 8 October 2018,  Brussels, 26 October 2018.

[5] Commission Decision establishing the Fit for Future Platform, 11 May 2020. La piattaforma "Fit for future" è stata istituita nell’ambito del programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione e consiste in un gruppo di esperti che assisterà la Commissione nello sforzo di semplificare la normativa UE vigente, ridurre gli oneri amministrativi che gravano sui cittadini e le imprese e garantire che la legislazione UE rimanga al passo con le esigenze future. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito: https://ec.europa.eu/info/law/law-making-process/evaluating-and-improving-existing-laws/refit-making-eu-law-simpler-less-costly-and-future-proof/fit-future-platform-f4f_it

[7] Il modulo di adesione è disponibile all’indirizzo: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/ApplicationRegHubTwoPointZero .

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