Il Documento di Economia e Finanza 2017 contiene un allegato in cui sono elencate le spese dello stato nelle regioni e nelle province autonome, così come previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica 196/2009, all’art. 10, laddove prevede che “siano esposte, con riferimento agli ultimi dati di consuntivo disponibili, distinte tra spese correnti e spese in conto capitale, le risorse destinate alle singole regioni, con separata evidenza delle categorie economiche relative ai trasferimenti correnti e in conto capitale agli enti locali, e alle province autonome di Trento e di Bolzano”.

Occorre precisare che si tratta dei pagamenti del bilancio dello Stato al netto degli interessi passivi e dei rimborsi di prestiti, suddivisi per regione, laddove sia stato possibile “regionalizzare” la spesa. Una parte cospicua della spesa resta non regionalizzata, in quanto le informazioni disponibili non consentono l’allocazione territoriale della spesa, composta da spese che, per la loro natura, non sono attribuibili ad alcuna regione (pagamenti destinati all’estero e poste meramente di natura contabile come gli ammortamenti).

La Figura 1 mostra le quote percentuali della spesa regionalizzata e non regionalizzata suddivisa in spesa corrente e spesa in conto capitale. Per entrambe le tipologie di spesa, la quota regionalizzata si attesta di poco sopra il 40%, mentre le restante parte non è regionalizzata.

 

 

La Tabella 1 riporta le spese in valore assoluto in migliaia di euro e le quote di ciascuna regione relativamente all’anno 2015, suddivisa in spesa corrente, spesa in conto capitale, e spesa finale. Le quote delle regioni sono ordinate dalla maggiore alla minore per la spesa finale. Il Lazio riceve oltre il 15% della spesa, mentre il Molise e la Valle D’Aosta meno dell’1%. Le Regioni più popolose, Lazio, Lombardia, Sicilia, Campania e Piemonte ricevono oltre il 50% del totale della spesa, e il 60% della spesa in conto capitale. 

 

 

La Tabella 2 e la Figura 2 riportano i valori delle spese regionalizzate in euro per capita. I dati per capita mostrano una marcata differenza tra le regioni. Le Province Autonome di Trento e Bolzano, insieme alle regioni speciali Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e alla regione Lazio, ricevono le quote maggiori in termini di spesa finale. In particolare, nel caso delle Province Autonome e della Regioni Valle D’Aosta la quota per abitante, pari a oltre 6.500 euro supera di molto le regioni del nord e del centro, dove la spesa regionalizzata per abitante non supera i 3.000 euro.  

L’ordinamento delle regioni dipende strettamente dalla spesa in conto corrente. Infatti, osservando le spese in conto capitale emerge un quadro nettamente differente. Le spese con le quote più elevate si riscontrano in Abruzzo (probabilmente come effetto della ricostruzione), Piemonte, Liguria, Lazio, Sicilia, Bolzano e Veneto. Tra le regioni con minore spesa in conto capitale si trovano regioni del Sud, in particolare Puglia e Sardegna, insieme alle Marche, all’Emilia Romagna e alla Toscana.

 

 

Menu

Contenuti