Rapporto sulla legislazione delle Regioni (2003)
TENDENZE E PROBLEMI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE
Il presente studio, elaborato dall'Istituto, è parte del Rapporto 2003 sullo stato della legislazione, realizzato su iniziativa e con il coordinamento dell'Osservatorio sulla legislazione della Camera dei Deputati ed in collaborazione con gli Uffici legislativi delle Regioni e delle due Province autonome. Esso figura nell'omonimo volume, pubblicato a Roma, nel 2004, dalla Camera dei Deputati
Indice
- Introduzione (Antonio D'Atena)
- 1. RIORDINO NORMATIVO E QUALITA' DELLA LEGISLAZIONE (Aida G. Arabia)
- 1.1 Premessa
- 1.2 Lo stato del riordino: le leggi di semplificazione e le abrogazioni espresse (comprese quelle differite a data certa o condizionate al verificarsi di un evento
- 1.3 Il coordinamento della legislazione: i testi unici e/o le leggi organiche
- 1.4 La deregolazione
- 1.5 I regolamenti del consiglio e della giunta che hanno sostituito e/o integrato la legislazione
- 1.6 Le iniziative per la qualità della legislazione assunte dal consiglio e dalla giunta
- 1.7 Gli studi di impatto per i disegni di legge (e per i regolamenti)
- 1.8 Le procedure informative esterne (o interne) al procedimento legislativo
- 1.9 I controlli sulla fase di attuazione delle leggi (forme di monitoraggio o di valutazione finalizzate alla revisione della disciplina, o le cosiddette "clausole valutative")
- Tabelle
- 1.1 Premessa
- 2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia R. Sciumbata)
- 2.1 Analisi introduttiva
- 2.2 I risultati dell'indagine
- 2.2.1 Le forme di partecipazione del Consiglio all'elaborazione delle norme comunitarie. Innovazioni attribuibili a quanto dispone ora il quinto comma dell'art. 117, Cost.
- 2.2.2 Eventuali osservazioni formulate dai Consigli regionali con riferimento agli atti, ai progetti di atti, ai libri verdi ed ai libri bianchi della Commissione europea loro trasmessi
- 2.2.3 Le informazioni del Consiglio regionale su eventuali accordi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, circa le modalità di partecipazione delle Regioni ai gruppi di lavoro, nell'ambito delle delegazioni governative, presso le istituzioni comunitarie. Con quali modalità si è proceduto a tali accordi. Le forme di partecipazione delle Regioni
- 2.2.4 I principali canali informativi regolari, a livello consiliare, sulle modalità di partecipazione all'elaborazione di norme comunitarie
- 2.2.5 Eventuali sessioni comunitarie specifiche dell'Assemblea o delle Commissioni consiliari e modalità di svolgimento. Riferimenti, nella bozza dei nuovi statuti, a sessioni comunitarie
- 2.2.6 Eventuali provvedimenti con cui il Consiglio regionale ha dato attuazione a livello regionale alle direttive comunitarie. Il numero dei provvedimenti di attuazione adottati
- 2.2.7 Le informazioni, da parte del Consiglio, su eventuali richieste avanzate dalla Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni in ordine all'intervento del Governo per adire la Corte di giustizia europea contro atti normativi comunitari ritenuti illegittimi. Esito e tipologia delle richieste.
- 2.2.8 Eventuale valutazione, a livello consiliare, dei programmi comunitari anche in vista della loro rimodulazione nel 2003. I risultati di tale valutazione risultanti da atti portati a conoscenza del Consiglio in relazione allo stato di avanzamento al 2003 (impegni-pagamenti; misure più significative; eventuali disimpegni automatici)
- 2.2.9 Le modalità con cui il Consiglio è informato delle posizioni assunte dalla Giunta in seno alla sessione comunitaria della Conferenza Stato-Regioni
- 2.2.10 Il ruolo del Consiglio nella formazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione europea
- 2.2.11 Tipologia dei provvedimenti che il Consiglio regionale ha preventivamente notificato alla Commissione europea. Esito delle notifiche. Elenco dei provvedimenti notificati. Eventuali informazioni del Consiglio sulle notifiche effettuate dalla Giunta. In quali casi è avvenuta la notifica.
- Tabelle
- 2.2.1 Le forme di partecipazione del Consiglio all'elaborazione delle norme comunitarie. Innovazioni attribuibili a quanto dispone ora il quinto comma dell'art. 117, Cost.
- 2.1 Analisi introduttiva
- 3. PROCEDIMENTI PER L'APPROVAZIONE DEGLI STATUTI REGIONALI NONCHE' DELLE LEGGI STATUTARIE DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE E PROVINCE AUTONOME (Antonio Ferrara)
- 3.1 Lo stato di avanzamento del procedimento di approvazione dei nuovi statuti ordinari
- 3.2 Delle principali soluzioni innovative emergenti nei lavori preparatori degli statuti in materia di procedimenti normativi
- 3.3 Lo stato di avanzamento del procedimento di approvazione delle leggi statutarie delle regioni a statuto speciale in attuazione della legge cost. n. 2 del 2001, nonché degli eventuali procedimenti di revisione dei rispettivi statuti speciali
- 3.4 Le leggi di disciplina del referendum popolare confermativo degli statuti ordinari e delle leggi statutarie concernenti la forma di governo e il sistema elettorale delle regioni speciali
- 3.1 Lo stato di avanzamento del procedimento di approvazione dei nuovi statuti ordinari
- 4. RAPPORTI TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)
- 4.1 L'influenza dell'elezione diretta dei Presidenti sui procedimenti non legislativi del Consiglio
- 4.1.1 Votazioni e discussioni assimilabili a quelle "fiduciarie" e l'istituto della sfiducia "individuale"
- 4.1.2 La partecipazione del Presidente della Regione alle sedute del consiglio regionale
- 4.1.3 Gli assessori esterni e la loro partecipazione alle sedute del consiglio
- 4.1.4 Partecipazione degli assessori alle sedute del consiglio regionale
- 4.1.1 Votazioni e discussioni assimilabili a quelle "fiduciarie" e l'istituto della sfiducia "individuale"
- 4.2 Gli atti di indirizzo e di sindacato ispettivo presentati e discussi
- 4.3 Coinvolgimento del consiglio nel procedimento di formazione dei regolamenti regionali
- 4.4 Pareri espressi dal consiglio su atti non regolamentari della giunta
- 4.5 L'attività amministrativa del consiglio
- 4.6 Il consiglio, la giunta e le Conferenze
- 4.1 L'influenza dell'elezione diretta dei Presidenti sui procedimenti non legislativi del Consiglio
- 5. ORGANI E PROCEDURE DI CONSULTAZIONE DI ENTI LOCALI E FORZE SOCIALI (Guido Meloni)
- 6. ALCUNI ASPETTI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI FINANZA E CONTABILITA' (Enrico Buglione)
- 6.1 Finalità e principali risultati dell'indagine
- 6.2 Principali caratteristiche delle leggi finanziarie regionali
- 6.3 Interventi delle regioni in materia di tributi propri
- 6.4 Oggetti del confronto con lo Stato sui temi della finanza e ruolo dei Consigli regionali
- Tabelle
- 6.1 Finalità e principali risultati dell'indagine
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2.2.10. Il ruolo del Consiglio nella formazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione europea. Alcune regioni, tra quelle che hanno risposto a tale quesito, hanno affermato che, nella formazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione europea, il Consiglio non ha alcun ruolo (Calab...
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2.2.9. Le modalità con cui il Consiglio è informato delle posizioni assunte dalla Giunta in seno alla sessione comunitaria della Conferenza Stato-Regioni. Tra le Regioni che hanno risposto al quesito circa le modalità con cui il Consiglio è informato delle posizioni assunte dalla Giunta in seno alla sessione comunitaria della Conferenza Stato-Regio...
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2.2.8. Eventuale valutazione, a livello consiliare, dei programmi comunitari anche in vista della loro rimodulazione nel 2003. I risultati di tale valutazione risultanti da atti ... Le risposte al quesito in oggetto sono state approfondite a dimostrazione dell’interesse, ormai consolidato nei diversi Rapporti sullo stato della legislazione, delle regioni per la politica regi...
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2.2.7. Le informazioni, da parte del Consiglio, su eventuali richieste avanzate dalla Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni in ordine all’intervento del Governo per adire la Corte di giustizia.. La totalità delle Regioni ha dato una risposta negativa ai quesiti posti. In particolare, la maggior parte di esse (Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autono...
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2.2.6 Eventuali provvedimenti con cui il Consiglio regionale ha dato attuazione a livello regionale alle direttive comunitarie. Il numero dei provvedimenti di attuazione adottati. Poco meno della metà delle Regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Umbria e Veneto) ha specificato che, nel periodo considerato, non risultano provvedimenti del Consiglio regional...
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2.2.5 Eventuali sessioni comunitarie specifiche dell’Assemblea o delle Commissioni consiliari e modalità di svolgimento. Riferimenti, nella bozza dei nuovi statuti, a sessioni comunitarie. Per quanto riguarda la domanda in oggetto, è da evidenziare che solo le regioni Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta e le province autonome di Bolzano e di Trento hanno dato una risposta negativa, di...
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2.2.4 I principali canali informativi regolari, a livello consiliare, sulle modalità di partecipazione all’elaborazione di norme comunitarie. La quasi totalità delle Regioni (Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Sardegna, Sicilia,...
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2.2.3 Le informazioni del Consiglio regionale su eventuali accordi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, circa le modalità di partecipazione delle Regioni ai gruppi di lavoro... Dalle risposte ottenute dalla quasi totalità delle regioni (Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma...
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2.2.2. Eventuali osservazioni formulate dai Consigli regionali con riferimento agli atti, ai progetti di atti, ai libri verdi ed ai libri bianchi della Commissione europea loro trasmessi. Quasi la totalità delle regioni ha risposto negativamente al quesito posto, evidenziando che i Consigli regionali non hanno formulato osservazioni con riferimento agli atti, ai progetti di atti, a...
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2.2.1 Le forme di partecipazione del Consiglio all'elaborazione delle norme comunitarie. Innovazioni attribuibili a quanto dispone ora il quinto comma dell’art. 117, Cost. La maggior parte delle regioni (Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia) ha evidenziato che il Consiglio...
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2.2 I risultati dell’indagine Dai risultati dell’indagine svolta nel 2003, è emerso che i Consigli regionali partecipano, ancora in misura limitata, all’elaborazione delle norme comunitarie. Molte regioni hanno evidenziato...
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2.1 Analisi introduttiva Dall’esame delle risposte fornite dagli uffici dei Consigli regionali in ordine alla formazione e attuazione delle politiche dell’Unione europea, risulta ormai consolidato l’interesse delle r...
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1.9 I controlli sulla fase di attuazione delle leggi (forme di monitoraggio o di valutazione finalizzate alla revisione della disciplina, o le cosiddette “clausole valutative) Come già messo in evidenza nei Rapporti precedenti, molte leggi regionali prevedono “formule” per consentire il controllo e il monitoraggio degli effetti da esse prodotti, anche se, come sotto...
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1.8 Le procedure informative esterne (o interne) al procedimento legislativo In tutte le regioni, norme statutarie e regolamentari prevedono la possibilità, per le commissioni consiliari, di attivare una preventiva attività informativa, sotto forma di consultazioni, audiz...
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1.7 Gli studi di impatto per i disegni di legge (e per i regolamenti) Alcune regioni riferiscono l’assenza, nel periodo di riferimento, di studi di impatto (Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Umbria,...
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1.6 Le iniziative per la qualità della legislazione assunte dal consiglio e dalla giunta Anche per il 2003, molte regioni confermano, in coerenza e in continuità con le iniziative intraprese negli anni precedenti, tra gli obiettivi prioritari, quello del miglioramento della produzione...
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1.5 I regolamenti del consiglio e della giunta che hanno sostituito e/o integrato la legislazione Le risposte al questionario mettono in evidenza che ancora pochi sono gli esempi di regolamenti sostitutivi della legislazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di regolamenti attuativi e/o i...
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1.4 La deregolazione Molte regioni, pur sottolineandone la rilevanza ai fini della semplificazione e di un “alleggerimento” della produzione legislativa, non rilevano un apprezzabile grado di deregolazione normativ...
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1.3 Il coordinamento della legislazione: i testi unici e/o le leggi organiche L’esigenza del coordinamento della legislazione si manifesta in quasi tutte le regioni. Lo strumento del testo unico compilativo è poco utilizzato e molte regioni affermano di non aver fatto nem...
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1.2 Lo stato del riordino: le leggi di semplificazione e le abrogazioni espresse (comprese quelle differite a data certa o condizionate al verificarsi di un evento) Ridurre il “troppo diritto” e migliorare la qualità formale e sostanziale della legislazione sono obiettivi perseguiti da tempo e in vari modi realizzati. Tra gli strumenti utilizzati per comb...